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Ong, attivista giustiziato in segreto: Iran, il caso sconvolge il mondo

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Un attivista di 22 anni è stato giustiziato in gran segreto in Iran. Il motivo? È stato accusato di coinvolgimento nella morte di un membro dell'intelligence dei Guardiani della rivoluzione durante le proteste di massa che si sono scatenate lo scorso anno a seguito della morte in custodia di Mahsa Amini. A renderlo noto l'organizzazione Hengaw, un gruppo che lotta per i diritti umani, con sede in Norvegia. Si tratta dell'ottava esecuzione eseguita dall'Iran nell'ambito della repressione delle proteste scoppiate nel settembre 2022. 

La vittima, Milad Zohrevand, è stata giustiziata all'alba in una prigione nella città occidentale di Hamadan. La sua esecuzione, inoltre, sarebbe avvenuta senza alcun preavviso ai familiari e non è stata riportata dai media iraniani. Stando a quanto riportato dall'Ong Center for human rights in Iran (Ichri), Zohrehvand è stato arrestato nell'ottobre dello scorso anno durante una protesta e nel corso della sua detenzione è stato privato dell'assistenza legale. L'organizzazione, poi, ha denunciato anche le pressioni subite dalla famiglia del giovane, a cui è stato impedito di comunicare con i media. 

 

 

 

Amnesty International ha affermato che la Repubblica islamica intende "inviare un messaggio forte al mondo e al popolo iraniano che non si fermerà davanti a nulla pur di reprimere e punire il dissenso". Secondo i gruppi in difesa dei diritti umani e le Nazioni Unite, l'Iran ha lanciato una radicale repressione per soffocare le proteste che hanno visto centinaia di morti e migliaia di arresti.

 

 

 

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