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Artem Uss, sei arresti per la fuga del russo: la svolta a Milano

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Hanno un nome e un cognome i sei uomini del commando che ha fatto evadere lo scorso marzo Artem Uss dalla sua abitazione di Basiglio, nel Milanese, dove era ai domiciliari in attesa dell'estradizione negli Usa. In queste ore, i carabinieri stanno dando esecuzione in Provincia di Brescia, in Slovenia e in Croazia a un'ordinanza custodia cautelare in carcere emessa dal gip Milano nei confronti di un italiano di origine bosniaca e 5 stranieri localizzati all'estero, gravemente indiziati dei reati di evasione e procurata evasione in concorso, con l'aggravante del reato transnazionale in relazione all'evasione dagli arresti domiciliari. 

Artem Uss, imprenditore russo di 41anni, nonché figlio del governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk, magnate molto vicino a Vladimir Putin, era stato arrestato il 17 ottobre 2022 all'aeroporto di Milano-Malpensa, in esecuzione del mandato di arresto emesso dal dipartimento di giustizia degli Stati Uniti d'America con l'accusa di presunti traffici illeciti di materiale civile e militare 'dual use', di contrabbando di petrolio dal Venezuela verso Cina e Russia eludendo le sanzioni, riciclaggio e frode bancaria: reati puniti con pene fino a 30 anni di reclusione. Uss ai primi di dicembre dello scorso anno aveva ottenuto i domiciliari con braccialetto elettronico in un appartamento affittato per l'occasione: la Procura generale era contraria e il dipartimento di Giustizia americano aveva messo in guardia sul fatto che potesse scappare. Il 21 marzo, dopo cinque mesi, la Corte d'appello aveva dato il via libera all'estradizione. Il giorno dopo, verso le 14, il 41enne è uscito di casa, è salito a bordo di un'auto guidata da un complice ed è svanito nel nulla. L'allarme del braccialetto ha suonato, ma quando le forze dell'ordine sono arrivate di lui non c'era traccia. 

Chi l'ha aiutato? L'indagine, condotta con canali di cooperazione investigativa tramite Europol e giudiziaria con Eurojust e scambio di informazioni con l'Ufficio Affari Internazionali del Dipartimento di Giustizia Usa e con il Procuratore del Distretto Orientale di New York, ha ricostruito tutta una serie di sopralluoghi effettuati nei mesi precedenti all'evasione e finalizzati a far evadere il magnate russo, oltre a una rete di fiancheggiatori di diverse nazionalità. Le attività di indagine si sono sviluppate con metodologie investigative tradizionali, una "significativa" attività tecnica e con rogatorie e scambi di informazioni con le autorità Usa. In questo modo si è riusciti a ricostruire il commando che ha materialmente favorito l'evasione, passando dalla frontiera slovena a bordo di quattro diverse auto

L'uomo era ricomparso in patria dopo un paio di settimane dall'evazione.  "Sono in Russia! In questi ultimi giorni specialmente difficili persone forti e affidabili mi sono state vicine. Grazie a loro!", ha detto Uss all'agenzia di Stato russa Ria Novosti. "La Corte italiana sulla cui imparzialità all'inizio contavo, ha dimostrato la sua chiara faziosità politica. Sfortunatamente, è anche pronta a piegarsi sotto la pressione delle autorità americane".  Gli Stati Uniti, da parte loro, hanno messo una taglia di 7 milioni di dollari per la sua cattura. 

 

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