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Re Carlo va sotto i ferri? Harry umiliato: cosa non gli dicono

Daniela Mastromattei
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Il «traditore Harry», come l’ha bollato il fratello maggiore il principe William, secondo l’esperto Robert Hardman, resta un traditore, da tenere lontanto, anche di fronte alla malattia. Proprio così, il (ribelle) secondogenito di Lady Diana avrebbe saputo dai media del ricovero del padre (re Carlo III) per un intervento alla prostata. Nessuno si è preoccupato di avvertirlo, nemmeno Buckingham Palace.

Lui, secondo membro adulto della dinastia nella linea di successione alla Corona inglese, sarebbe quindi stato tagliato fuori pure dalle comunicazioni private riguardanti i problemi di salute dei Windsor che negli ultimi giorni hanno causato grande apprensione tra i sudditi. In effetti oltre a quelli del sovrano anche l’imprecisata operazione chirurgica all’addome subita da Kate, principessa di Galles, destinata a restare almeno una decina di giorni in ospedale e a trascorrere una lunga convalescenza (c’è chi parla di tre mesi) desta grande preoccupazione. Tanto che l’affettuoso marito William avrebbe annullato i suoi impegni pubblici fino a Pasqua per prendersi cura personalmente del recupero dell’amata consorte e dei figli George, Charlotte e Louis, invece che affidarli ad assistenti e servitori. Insomma, neanche l’allarme salute è riuscito ad accorciare le distanze tra i fratelli ai ferri corti da tempo. Un legame che si è deteriorato del tutto dopo il dettagliato racconto di Harry sulla sua infanzia e sui rapporti con William nel suo libro (“Spare”) uscito ormai un anno fa.

 



Quindi neanche delle condizioni della cognata sarebbe stato informato il duca di Sussex che vive con Meghan, la moglie americana mal digerita dal Palazzo, nella lontana California. Eppure i telefoni arrivano pure lì. Intanto la Corona nega, dicendo di aver «provato ad avvertire» tutti i membri più importanti della famiglia reale, compreso Harry. E che il problema eventualmente, azzarda qualche voce britannica, è da attribuire al fuso orario: l’annuncio è stato dato in Inghilterra alle 15,25, in California alle 7,25. Che sia colpa del fuso orario fa un po’ ridere. Ma non è la prima volta, qualcosa di simile avvenne anche in occasione della morte della regina Elisabetta che il nipote dai capelli rossi apprese in ritardo, mentre era in volo per la Scozia per l’ultimo saluto alla nonna. A quanto si racconta, fu costretto a imbarcarsi su un aereo di linea da Londra dopo essersi visto negare un passaggio sul volo di Stato messo a disposizione del fratello. Adesso i due annunci improvvisi lasciano tra l’altro temporaneamente il vertice della monarchia sguarnito di figure di rango di riserva, visto che il 75enne re Carlo sarà operato la settimana prossima per «correggere una condizione di prostata ingrossata», definita «benigna», mentre William sarà fuori gioco, poiché intenzionato ad accudire moglie e figli nei prossimi mesi.

Come se non bastasse, la corte puntualizza, secondo il Times, che Harry, esattamente come l’imbarazzante zio Andrea, primo fratello di Sua Maestà, coinvolto nello scandalo sessuale legato al defunto faccendiere americano Jeffry Epstein, non farà più parte del consiglio di Stato della famiglia reale, pur rimanendo sulla carta membro de iure di questo organismo chiamato a fare le veci del monarca in caso di assenze protratte. Dunque i consiglieri di Stato attualmente attivi sono: la regina consorte Camilla, l’erede William e i due fratelli del re Anna ed Edoardo. Tuttavia, Carlo ha già fatto sapere che non intende ricorrere a forme di supplenza formale temporanea. Per ora. Nel frattempo, notizia di ieri, il principe Harry ha ritirato la sua causa per diffamazione contro il tabloid Daily Mail. Lo hanno comunicato gli avvocati del duca di Sussex all’Alta Corte di Londra. La decisione non è stata motivata, ma è arrivata dopo la sentenza del mese scorso in cui un giudice aveva ordinato al figlio di Carlo III di pagare all’editore quasi 50.000 sterline (circa 58.000 euro) di spese legali dopo che non era riuscito a ottenere la vittoria senza andare a processo. Il caso riguardava un articolo secondo il quale il secondogenito del Re avrebbe cercato di nascondere i suoi sforzi per mantenere la protezione pubblica nel Regno Unito dopo aver abbandonato il ruolo di membro della Royal family.

 

 

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