Cerca
Logo
Cerca
+

Yemen, missile degli Houthi contro una nave militare Usa

  • a
  • a
  • a

Dopo l'attacco a un avamposto americano in Giordania che ha provocato tre morti, gli Stati Uniti ancora sotto attacco in Medio Oriente. Il portavoce militare del gruppo Ansar Allah, dei ribelli Houthi dello Yemen, Yahya Saree, ha annunciato il lancio di un missile navale che ha preso di mira una nave della marina degli Stati Uniti nel Golfo di Aden.

Saree ha affermato che la nave presa di mira fornisce supporto logistico alle forze americane, sottolineando che l'attacco contro di essa "viene in difesa dello Yemen e a sostegno del popolo palestinese". Il portavoce ribelle ha sottolineato che il gruppo continua a impedire l'attraversamento delle navi israeliane o di quelle dirette ai porti della israeliani. Lo scenario nel Medio Oriente continua a diventare ogni giorno più esplosivo. 

Anche per questo l'Egitto ha chiesto alla leadership dei miliziani Houthi nello Yemen di ridurre gli attacchi contro le navi che attraversano il Mar Rosso. Lo scrive il giornale Al-Arabi Al-Jadid sottolineando il calo del traffico marittimo nel Canale di Suez e i danni economici che ne sono derivati. Secondo il giornale, agli Houthi l'Egitto avrebbe chiesto di non condurre attacchi regolari, ma saltuari. I miliziani yemeniti, però, avrebbero rifiutato. Allo stesso modo, prosegue il giornale, Il Cairo ha mandato lo stesso messaggio a Teheran, al quale è stato chiesto di fare pressione sui miliziani yemeniti. "L'aumento delle attività degli Houthi peggiorerà la crisi economica in atto", hanno detto i funzionari egiziani a quelli iraniani. La fonte citata da Al-Arabi Al-Jadid ha spiegato che l'Egitto ha chiesto all'Iran di "evitare un ulteriore peggioramento della situazione di sicurezza nella regione".

"Il conflitto nel Mar Rosso, con missili e droni degli Houthi e i controattacchi di americani e britannici stanno portando al ritorno dei pirati", sono invece le parole dei Hassan Sheik Mohamud, presidente della Somalia. Intervistato dal Corriere della Sera, sottolinea che "in questione qui non c’è l’accesso al mare, che possono avere usando i nostri porti, quelli in Kenya e a Gibuti. La questione è che intendono annettersi parte del territorio somalo per costruire una loro base navale. Un progetto troppo ambizioso per gli etiopi. Siamo certi che dietro ci sia un altro Stato". "Quale Stato "non sappiamo ancora. Di sicuro alcune potenze mondiali si stanno contendendo il controllo del Mar Rosso".

Dai blog