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Francesca Albanese, Israele nega l'ingresso dopo gli insulti

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Vietato l'accesso a Israele per Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati. La decisione è stata comunicata dal ministero degli Esteri e dal ministero dell'Interno di Tel Aviv, guidati rispettivamente da Israel Katz e Moshe Arbel.

La diplomatica è stata accusata, come si legge in una nota, di dichiarazioni "scandalose" in riferimento all'attacco del 7 ottobre 2023 contro Israele. Dunque la decisione, come hanno spiegato i ministeri degli Esteri e degli Interni israeliani, è legata "alle sue oltraggiose affermazioni secondo cui 'le vittime del massacro del 7 ottobre non sono state uccise per la loro ebraicità ma in risposta all'oppressione israeliana'". 

A dire la sua su questo è stato il senatore Giulio Terzi di Sant'Agata di FdI, presidente della commissione Politiche europee: "Anziché abbassare i toni e dar prova di ogni possibile moderazione - che sarebbe di fondamentale importanza per chi esercita una funzione internazionale così importante - Albanese sembra voler soltanto gettare ancor più benzina sul fuoco, dichiarando che ciò che è accaduto il 7 ottobre 2023 non è stato il più grande massacro antisemita del nostro secolo e sottolineando, per di più, che le vittime israeliane trucidate e uccise da Hamas non sono state eliminate a causa del loro ebraismo ma in risposta all'oppressione di Israele. Sono commenti inaccettabili, soprattutto se pronunciati da chi rappresenta una istituzione come l'Onu, che da sempre pone al centro la lotta contro l'antisemitismo e tutte le forme di razzismo". Ecco perché poi ha detto di condividere la richiesta del ministro degli Esteri israeliano di rimuovere la Albanese dal suo incarico.

 

 

 

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