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Il futuro della Nato è tutto nella sua unità

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Giovanni Terzi
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«Una Nato forte è importante anche per gli Stati Uniti, perché rende gli Stati Uniti più forti. Gli Stati Uniti non hanno mai combattuto una guerra da soli. Combattono sempre con gli alleati e questo rende gli Stati Uniti più forti. Dalla guerra di Corea all’Afghanistan, gli alleati della Nato hanno combattuto fianco a fianco con i soldati statunitensi. E dobbiamo ricordare che l’unica volta che abbiamo invocato l’articolo 5 - Afghanistan - è stato dopo un attacco agli Stati Uniti l’11 settembre. Centinaia di migliaia di soldati canadesi ed europei prestarono servizio in Afghanistan per proteggere gli Stati Uniti, e molti di loro pagarono il prezzo più alto». Così ha ricordato Il segretario generale Jens Stoltenberg nel vertice dei ministri della Difesa dell’alleanza a Bruxelles.

1) Cosa è la Nato?
La Nato, Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord (in inglese North Atlantic Treaty Organization) è un’alleanza militare intergovernativa, braccio operativo del Patto Atlantico, attraverso un comando integrato.

2) Cosa è il Patto Atlantico?
Il Trattato del Nord Atlantico, anche conosciuto come Patto Atlantico, è un trattato difensivo firmato a Washington il 4 aprile 1949 per rispondere all’espansionismo sovietico ed entrò in vigore il 24 agosto dello stesso anno. A parte l’articolo 5, invocato solo dagli Usa dopo l’11 settembre 2001, l’altra norma che fa scattare il casus foederis è l'articolo 4, secondo cui «le parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata». È stato richiesto sette volte, di cui quattro dalla Turchia (nel 2003 per la guerra in Iraq; nel giugno e nell’ottobre 2012, e poi di nuovo nel 2020, in seguito ad aggressioni siriane) e poi da Lettonia, Lituania e Polonia nel 2014 (dopo l’invasione russa della Crimea) e a novembre 2021 (in seguito alla crisi dei migranti provocata dalla Bielorussia al confine polacco) e infine dalla Polonia, da Estonia, Lettonia e Lituania a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina del febbraio 2022.

3) Chi sono i membri del Patto Atlantico?
I 12 fondatori furono Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Francia, Italia, Portogallo, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Danimarca, Islanda e Norvegia. Nel 1952 vi si aggiunsero Grecia e Turchia.
Nel 1955 la Germania Ovest.
Nel 1982 la Spagna. Nel 1990 con la riunificazione tedesca si aggiunse il territorio della ex-Germania Est. Nel 1999 Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria. Nel 2004 Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia. Nel 2009 Albania e Croazia. Nel 2017 il Montenegro.
Nel 2020 la Macedonia del Nord. Nel 2023 la Finlandia.
È in corso il processo di adesione della Svezia. Bosnia-Erzegovina, Georgia e Ucraina sono riconosciuti come aspiranti membri.

4) Si può far parte del Patto Atlantico e non della Nato?
Sì. Per decisione di De Gaulle, nel 1966 tutte le forze armate francesi furono rimosse dal comando militare integrato della Nato e a tutte le truppe Nato non francesi fu chiesto di lasciare la Francia, costringendo il Comando supremo delle potenze alleate in Europa a trasferirsi da Rocquencourt, vicino a Parigi, a Casteau, in Belgio.
La Francia rientrò nel 2009.
La Grecia a sua volta uscì dal comando militare dell’alleanza nel 1974 per protesta contro l’invasione di Cipro da parte della Turchia, formalmente alleato Nato. Ci tornò nel 1980. La Spagna aderì nel 1982, ma entrò nella struttura militare integrata solo nel 1998.

5) Trump ha ragione quando minaccia di incoraggiare la Russia ad attaccare i Paesi della Nato che non investono nella Difesa?
In realtà, a dicembre il Congresso americano ha approvato in modo bipartisan una legge ad hoc che impedisce a qualsiasi presidente senza «il consiglio e il consenso del Senato o un atto del Congresso di sospendere, terminare o ritirare gli Stati Uniti dall’Alleanza Atlantica». E in base all’art. 5, che presuppone l'intervento armato e sancisce la difesa recproca, se una nazione facente parte della Nato fosse attaccata, le altre sarebbero in dovere di intervenire con tutti i loro mezzi a disposizione, compresi quelli militari. È però vero che 20 tra i 31 aderenti spendono meno del 2% del Pil perla Difesa. Tra loro anche l’Italia.

6) Quali sono i costi economici della Nato?
Benché non sia giuridicamente vincolante, una raccomandazione stabilisce anno per anno il contributo a seconda delle necessità. La linea guida di spesa del 2% del Pil era stata abbassata dopo la fine della Guerra Fredda, ma è stata di nuovo aumentata dopo l’11 settembre, per tornare al 2% nel 2014. Come riportano i dati forniti dalla Nato stessa, nel 2014 solo Grecia, Regno Unitoe Stati Uniti, 3 paesi su 31, hanno raggiunto o superato il 2% del Pil. Nel 2022 il numero è salito a 7 su 31 e nel 2023 siamo arrivati a 11 su 31, con Polonia, Estonia, Lituania, Finlandia, Romania, Ungheria, Lettonia e Slovacchia. La Francia si è fermata all’1,9%, mentre Germania e Italia sono rimaste rispettivamente all’1,57% e all’1,46%. Mentre però il 2% del Pil di Bratislava e Atene è pari rispettivamente a 6 e 2 miliardi di euro, l’1,57% di Berlino e l’1,46% di Roma corrispondono, rispettivamente, a 64 e 29 miliardi di euro. Nel 2022 la spesa militare europea è comunque aumentata Global del 13%, il più grande incremento annuale nella regione nel periodo successivo alla guerra fredda. La spesa totale dei membri della Nato ammonta a 1.232 miliardi di dollari nel 2022, pari al 55% del totale mondiale. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha detto di aspettarsi che nel 2024 18 alleati spenderanno il 2% del Pil.

7)) Quali sono state le operazioni effettuate dalla Nato?
Nessuna operazione militare è stata condotta in realtà dalla Nato durante la Guerra Fredda. Le prime operazioni, denominate Anchor Guard e Ace Guard, condotte rispettivamente nel 1990 e nel 1991, furono provocate dall'invasione irachena del Kuwait. Dal 1993 la Nato iniziò a far rispettare una no-fly zone su tutta la Bosnia-Erzegovina centrale e il 28 febbraio 1994 abbatté quattro aerei serbo-bosniaci. Le guerre nella ex-Jugoslavia si conclusero con le due campagne di bombardamento Nato dell’agosto 1995 contro i serbi di Bosnia e dal 24 marzo 1999 sulla Serbia, dopo di che la Nato ha contribuito a istituire la forza di pace Kfor. Gli attacchi dell’11 settembre 2001 hanno portato la Nato ad invocare l’articolo 5 per la prima volta. Dal 2003 al 2021 la Nato è stata così presente in Afghanistan. Tra 2004 e 2011 ha addestrato forze in Iraq.
Dal 2009 ha schierato navi da guerra nel Golfo di Aden e nell'Oceano Indiano. Nel 2011 ha operato in Libia.

8) Quali sono le forze che può schierare la Nato?
Se scatta l’articolo 5 la Nato potrebbe contare sulle forze armate di tutti i suoi membri: 3,5 milioni di persone. In tempo di pace, inoltre, ogni stato membro assegna alla Nato delle forze, attive o di riserva, che passerebbero, in caso di guerra o al verificarsi di precise circostanze, sotto il parziale comando operativo dell'Organizzazione. Infine la Nato dispone di un nucleo forze posto in ogni tempo ai propri ordini messo a disposizione da parte dei proprio stati membri. La Nato Response Force, con 40.000 uomini fa parte di questo nucleo.

9) Cosa è il Partenariato Euro-Atlantico?
L’Euro-Atlantic Partnership Council fu creato il 27 maggio 1997 al vertice di Parigi ed è un forum di regolare consultazione, coordinamento e dialogo tra la Nato e i partner esterni. È la diretta conseguenza del Partenariato per la Pace creato nel 1994. Ci sarebbe anche la Russia, ritenuta fino all’annessione della Crimea nel 2014 non un avversario, ma un partner. Addirittura, quando nel 2010 elaborò la sua nuova dottrina strategica, la Nato mandò una sua delegazione a Mosca, per verificare il gradimento dei russi.

10) Quali sono state le dottrine Nato?
All’inizio della Guerra Fredda con le bombe atomiche portabili solo da aerei c’era una asimmetria per cui dalle basi europee gli Usa avrebbero potuto colpire il territorio sovietico senza timore di rappresaglia. Ne seguì la dottrina della rappresaglia massiccia, per cui a ogni minimo attacco sovietico gli Usa avrebbero scatenato l’inferno nucleare. Con il volo dello Sputnik dal 1957 l’Urss fu però in grado di colpire gli Usa con ordigni nucleari dallo Spazio, e la Nato passò dunque alla risposta flessibile: convenzionale a attacco convenzionale, nucleare tattico a nucleare tattico, nucleare strategico a nucleare strategico. Dopo la fine della Guerra Fredda le forze nucleari sono diventate meno importanti ed è stata posta maggior attenzione verso forze convenzionali flessibili. 

Articolo tratto dal sito Tgn - The Global News

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