Strage a Mosca, il Cremlino accusa Kiev: "Denaro e criptovalute agli attentatori"
Gli attentatori che hanno ucciso 140 persone alla sala concerti Crocus, alla periferia di Mosca, avrebbero dei legami con l'Ucraina: lo sostiene la Russia, sulla base di alcune prove emerse dalle loro indagini. A comunicarlo su Telegram è stato il comitato investigativo, come riporta Ria Novosti. "I primi risultati dell'indagine confermano pienamente la natura pianificata delle azioni dei terroristi, l'attenta preparazione e il sostegno finanziario da parte degli organizzatori del crimine", si legge su Telegram.
"Come risultato della collaborazione con i terroristi detenuti, dello studio dei dispositivi tecnici loro sequestrati e dell'analisi delle informazioni sulle transazioni finanziarie, è stata ottenuta la prova del loro legame con i nazionalisti ucraini", sostiene il comitato investigativo russo. Secondo gli inquirenti di Mosca, insomma, gli autori dell'attacco avrebbero ricevuto ingenti somme di denaro da Kiev. "Gli investigatori - si legge su Telegram - hanno informazioni che confermano che gli autori dell'attacco hanno ricevuto grandi somme di denaro e criptovalute dall'Ucraina e che queste sono state utilizzate nella preparazione del crimine che è stato perpetrato".
Nel frattempo, sarebbe stato identificato e arrestato un altro sospettato coinvolto in un piano di finanziamento del terrorismo. Mentre Kiev continua a negare qualsiasi coinvolgimento nell'attacco di venerdì scorso. E lo stesso fanno gli Stati Uniti, che respingono le accuse russe. Il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing con la stampa ha parlato di "propaganda del Cremlino", essendo "chiaro che l'Isis è l'unico responsabile dell'attacco" di Mosca.