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Hamas, uccisi in un raid israeliano i tre figli del leader Haniyeh: "Sono dei martiri"

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Morti in un raid di Israele sulla Striscia di Gaza i tre figli di Ismail Haniyeh, capo dell’ufficio politico di Hamas, che ad al-Jazeera ha dichiarato: "Ringrazio Dio per questo onore che mi ha concesso con il martirio dei miei tre figli e di alcuni nipoti". Haniyeh ha spiegato che i suoi figli erano "rimasti con la nostra gente nella Striscia di Gaza senza lasciare" l’enclave, mentre lui da tempo vive in esilio in Qatar. Secondo quanto riferito da Al-Aqsa tv, i tre fratelli stavano viaggiando con i membri della famiglia su un'unica auto presa di mira da un drone israeliano vicino al campo profughi di Shati, a Gaza City. 

L'emittente riferisce che in totale sono sei le persone uccise nel raid. Tra di loro anche i nipoti del leader di Hamas all'estero. Il capo politico dei terroristi ha affermato, poi, che "tutte le famiglie di Gaza hanno pagato un prezzo pesante con il sangue dei loro figli, e io sono uno di loro. Con questo dolore e sangue creiamo speranze, un futuro e libertà per il nostro popolo, la nostra causa e la nostra nazione". Secondo quanto riporta Haaretz, Haniyeh avrebbe comunque fornito una rassicurazione: "L’uccisione dei miei figli non influenzerà le richieste di Hamas sul cessate il fuoco". Nessun commento, almeno per ora, dall'esercito israeliano.

 

 

 

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