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Kiev, la mossa di Zelensky: costretto ad arruolare i ragazzini

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Mirko Molteni
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Sempre più giovani leve per sostituire le truppe che resistono all’invasione russa. Ieri il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky ha firmato la nuova legge sulla mobilitazione. Il disegno di legge era stato approvato dal parlamento ucraino, la Verkhovna Rada, l’11 aprile. La legge, arrivata dopo mesi di ritardi, regola le modalità di reclutamento dei nuovi soldati di leva con lo scopo di aumentare il numero di reclute e riempire i ranghi dell’esercito. Vedendo Stati Uniti e altri alleati aiutare Israele ad abbattere i droni e i missili lanciati dall’Iran, Zelensky ha lamentato la diversità di trattamento verso l’Ucraina, in cui scarseggiano le difese antiaeree fornite dall'Occidente: «Stiamo finendo i missili. I russi ci hanno distrutto la centrale termoelettrica di Trypilska. I russi hanno sparato 11 missili, noi abbiamo abbattuto i primi 7, ma gli altri 4 hanno distrutto la centrale. Perché? Perché avevamo finito i missili antiaerei».

ALLEATI SULLA CARTA
La carenza di armi è dovuta al blocco del pacchetto americano al Congresso di Washington, ma Zelensky ha rincarato: «Israele non sarebbe stata in grado di difendersi da sola, ma alcuni Paesi della NATO l'hanno difesa usando molti sistemi che mancano all’Ucraina». Chiedendosi perché Paesi NATO sono intervenuti a difendere un Paese non membro dell'alleanza, come Israele, e non facciano altrettanto con l'Ucraina, il leader di Kiev ha ricordato che, nelle munizioni d'artiglieria, «la Russia ha un vantaggio di 10 a 1, senza gli americani non possiamo vincere». Anzi, nei confronti dello Stato ebraico gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Francia «hanno dimostrato di essere alleati non sulla carta, ma nei cieli, sul terreno, in azione. Mentre l'Ucraina difende i suoi cieli da sola». Per il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale USA, John Kirby: «Sono differenti conflitti, differenti spazi aerei, differenti minacce di teatro. Escludiamo qualsiasi ruolo di combattimento degli Stati Uniti in Ucraina». La questione era stata già archiviata nel 2022, quando, fin dai primi mesi dell'invasione russa, gli ucraini chiedevano alla NATO una “no -fly -zone”, impraticabile perché avrebbe causato uno scontro diretto con un colosso come la Russia, che non è l'Iran. Zelensky vuole almeno smuovere il Congresso USA affinché sblocchi gli aiuti militari da 60 miliardi di dollari, su cui lo speaker della Camera, il repubblicano Mike Johnson, vuole votare in aula già questa settimana, ma deve affrontare l'opposizione interna della destra repubblicana. Ieri ha annunciato i testi di due diverse proposte di legge che distinguono gli aiuti ad Israele da quelli all'Ucraina, oltre a proporre ulteriori sanzioni contro Russia e Iran. I suoi oppositori gli preparano una mozione di sfiducia, ma Johnson ha sbottato: «Non mi dimetterò, la mozione è assurda». Ciò conferma come la causa dell'Ucraina dipenda dalla lotta politica in America in vista delle presidenziali. Il presidente ucraino spera nel Vertice per la Pace previsto a giugno in Svizzera e si appella a Pechino perché appoggi «una pace giusta» senza privilegiare l'alleanza con Mosca: «Il ruolo della Cina può accelerare i nostri progressi». Non casuale, perché nelle stesse ore visitava Pechino il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che incontrando il presidente cinese Xi Jinping ha incassato il suo assenso a sostenere la conferenza elvetica e lo ha pressato affinché la Cina faccia sentire il suo peso sulla Russia.

 



LA SPINA DORSALE
Al fronte, le truppe russe continuano a premere su Chasov Yar, che ieri un dossier della Reuters ha definito cruciale come posizione sopraelevata che ha finora facilitato la difesa agli ucraini, ai quali però ora mancano munizioni. Intanto gli esperti americani dell'Institute for The Study of War hanno definito Chasov Yar “spina dorsale” della difesa ucraina. Se cade, i russi hanno via libera per il nodo logistico di Kramatorsk. Nelle scorse ore i russi hanno lanciato 9 droni su sei regioni dell'Ucraina, ma sono stati tutti abbattuti. Dal canto loro, i russi affermano che gli ucraini hanno mandato ben 83 droni sulle posizioni delle truppe russe nel Kherson occupato. Oltre ad abbatterli, i russi dicono di aver distrutto «una falsa ambulanza sulla sponda destra del Dnepr, su cui c'erano operatori ucraini dei droni». Il ministero della Difesa britannico ha dichiarato che finora sono stati addestrati 34.000 soldati ucraini nell'ambito del programma Interflex, a cui hanno partecipato anche istruttori da Canada, Nuova Zelanda, Australia e Norvegia.

 

 

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