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Pd, tentativo di boicottaggio in Albania: nel mirino i centri anti-migranti

Salvatore Dama
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Report Pd. Quattro deputati dem si imbarcano per Tirana a caccia del centro per i rimpatri. E sorpresa: trovano solo le ruspe. Che una volta piacevano a Matteo Salvini. Ma ora diventano le protagoniste di un video dei democratici. Una “inchiesta” condotta sul campo per dimostrare che i lavori di realizzazione del centro per migranti, frutto dell’accordo tra il governo italiano e quello albanese, sono ancora in alto mare. In realtà una delle due strutture è ultimata. Ma, giustamente, gli onorevoli-detective mostrano sui social solo il cantiere dell’altra. Per giustificare le due ore di volo e il trasferimento in auto.

«Stiamo andando a vedere cosa effettivamente c’è in questo spazio che secondo le intenzioni della presidente del Consiglio il 20 di maggio avrebbe dovuto ospitare i primi mille migranti», spiega la deputata Simona Bonafè mentre è in viaggio su un’auto assieme ai colleghi Matteo Orfini, Vincenzo Amendola e Matteo Mauri. «Noi l’abbiamo detto più volte, questo è un accordo farlocco, un accordo farsa, un accordo inutile. Un accordo, soprattutto, molto costoso. Sono circa 800 milioni che verranno spesi al momento per niente, lo verificheremo fra poco», spiega Bonafè.

 

 

 

Vincenzo Amendola si guarda attorno, fa qualche passo sulla spianata: «Doveva essere consegnato a maggio e, come si vede, al momento non c’è assolutamente nulla. Tutta questa operazione costerà ottocento milioni di euro», sottolinea. «Ottocento milioni di euro per violare i diritti umani perché nella loro idea qui dovrebbe sorgere un cpr», aggiunge Matteo Orfini, «che già è un lager nel nostro paese, ma lo sarà ancora di più qui dove verranno di fatto deportate le persone che non hanno commesso alcun reato e saranno tenute qui non si sa per quanto tempo e, poi, comunque riportate nel nostro paese», rimarca Orfini. «Oggi è il 22 maggio: due giorni fa, qui avrebbe dovuto essere già in funzione il cpr voluto dalla Meloni. Invece, come vedete, non c’è assolutamente niente», conclude Mauri.

«Ora basta con questa follia», sbotta Orfini sulla via del ritorno. «Siamo stati in due centri», riferisce, «quello nell’entroterra, dove non c’è nulla: doveva essere pronto il 20 maggio e invece è una landa desolata, con solo due ruspe e un po’ di terra smossa. Abbiamo visitato, poi, quello sulla costa che è praticamente pronto, ma che senza l’altro è inutile. Si tratta, infatti, di due strutture di un sistema e se non è pronta l’una non può funzionare nemmeno l’altra», aggiunge. Per Orfini, insomma, ci si trova davanti «a un mega spot del governo che non riesce a realizzare e che ha costi altissimi: 800 milioni di euro che sarebbero potuti andare, ad esempio, a finanziare la sanità».

 

 

 

«È evidente che siamo davanti a un ridicolo tentativo di pagarsi uno spot elettorale per le Europee», commentano in coro. «Il solito modus operandi di un governo che prova a nascondere con la propaganda i suoi fallimenti. Meloni abbandoni subito questo progetto e destini gli 800 milioni per potenziare il sistema sanitario nazionale», dichiarano Amendola, Bonafè, Mauri e Orfini. «L’accordo Italia-Albania sui migranti è un bluff», precisa una nota del partito. Che annuncia una conferenza stampa con la capogruppo Chiara Braga e i quattro deputati piddini, per rivelare tutti i dettagli del “blitz” albanese.

 

 

 

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