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Trump, Melania rompe il silenzio sull'attentatore: "Un mostro, cos'ha visto in mio marito"

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"Sono grata ai coraggiosi agenti dei servizi segreti e alle forze dell'ordine che hanno rischiato la propria vita per proteggere mio marito": Melania Trump, moglie del tycoon, lo ha detto dopo che l'ex presidente americano, in corsa per un secondo mandato alla Casa Bianca, è scampato a un attentato, rimanendo comunque ferito a un orecchio da un proiettile che gli ha colpito di striscio l'orecchio. Trump stava tenendo un comizio a Butler, in Pennsylvania, quando l'attentatore ha sparato.

L'ex First Lady degli Stati Uniti ha parlato in un comunicato stampa pubblicato sul suo account X, prendendo di fatto le parti degli agenti dei servizi segreti, finiti nella bufera per non aver protetto abbastanza il tycoon. Nel mirino ci è finita l'agenzia del governo federale degli Stati Uniti d'America. Agenzia che è controllata dal Dipartimento della Sicurezza Interna e incaricata nella protezione dei presidenti degli Stati Uniti, delle rispettive famiglie e dei capi di stato in visita negli Stati Uniti. 

 

 

 

"Non dimentichiamo che opinioni, politiche e giochi politici divergenti sono inferiori all'amore - si legge ancora nel comunicato di Melania Trump -. Il nostro impegno personale, strutturale e di vita - fino alla morte - è a serio rischio. I concetti politici sono semplici se paragonati a noi esseri umani. Siamo tutti esseri umani e, fondamentalmente, istintivamente, vogliamo aiutarci a vicenda. La politica americana è solo uno dei veicoli che possono elevare le nostre comunità". 

Melania Trump ha poi riservato un pensiero anche all'attentatore, ucciso subito dopo i fatti: "Era un mostro", che vedeva in "mio marito" solo "una macchina politica inumana". La donna, poi, ha sottolineato che la sua vita e quella del figlio Barron "erano sul punto di cambiare in modo devastante" nel momento in cui "quella pallottola ha colpito mio marito". 

 

 

 

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