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Daniele Capezzone, vietato contrattaccare: quelli per cui Zelensky è... il cattivo

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Eccoci ad "Occhio al Caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima di Libero curata da Daniele Capezzone. "Oggi abbiamo tre questioni principali e una largamente ignorata dai giornali. Per un verso l'attesa dell'attacco iraniano con una tesi davvero acrobatica dei nostri quotidiani, quasi senza eccezioni. La tesi è: ma come è bravo l'Iran che chiede la tregua su Gaza e, se ci fosse la tregua, rinuncerebbe all'attacco contro Israele. Insomma: Iran buono, il cattivo è Netanyahu", sottolinea il direttore editoriale.

Poi "il secondo presepe apparecchiato, Ucraina-Russia. L'impostazione è: ma che figlio di una mign*** è questo Volodymyr Zelensky che con la sua controffensiva allontana la pace - rimarca con ironia Capezzone -. Quando attaccava Vladimir Putin si leggevano, su qualche giornale, appelli all'Ucraina alla resa. Ma se c'è un minimo di controffensiva di Kiev... è escalation. In questo secondo capitolo si inserisce il Ferragosto difficile di Guido Crosetto, che qualche giorno fa ha fatto dichiarazioni discutibili su questa vicenda. Oggi Crosetto manda una lettera al Corriere per replicare a Paolo Mieli, ma prende due schiaffi ancor più significativi da Alessandro Sallusti sul Giornale, il quale gli dice che si è scordato la lezione di De Gasperi sugli Stati Uniti".

"Terzo tema, la conversazione tra Elon Musk e Donald Trump. Sono tutti impazziti di rabbia: la grande coalizione dei giornali dice che i due sono mascalzoni terribili. In prima fila ci sono Avvenire, Corriere, Riccardo Luna sulla Stampa e Gianni Riotta su Repubblica. Immaginate tra qualche ora in Florida al momento del breakfast di Trump come potrebbe reagire...".

"Infine - conclude Capezzone - il quarto tema, quello che sui giornali di oggi trovate soltanto su Libero. Nei giorni scorsi il governo italiano aveva diffuso dati molto confortanti sul crollo degli sbarchi, oltre il 60 per cento. Ieri la conferma è arrivata da Frontex: l'efficacia dei patti con Tunisia e Libia ora è chiara. Un successo certo del governo, uno dei pochi in questa fase, che viene però sbianchettato dai giornali". E ora, buona rassegna a tutti.

 

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