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Dittatori e islamisti, gli odiatori dell'Occidente e la malafede sul 7 ottobre

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L’orgoglio delle idee. Le azioni da intraprendere. Contro le ipocrisie del terzomondismo. E contro i cattivi maestri dell’antisemitismo. Il libro di Daniele Capezzone, Occidente noi e loro. Contro la resa a dittatori e islamisti (ed. Piemme), parla anche di questo e pone una lente d’ingrandimento sui paradossi e sulle contraddizioni degli occidentali che sparano a palle incatenate contro l’Occidente. E s’interroga sul conflitto in Medio Oriente, una cartina al tornasole delle stravaganti posizioni di quei presunti intellettuali che difendono autocrazie, oppressioni e fondamentalismo religioso, pur di attaccare quello stesso modo di vivere in cui sguazzano. Da una parte, troviamo Paesi democratici e liberali, i nostri modelli di riferimento; dall’altra, ci sono quei “paradisi” antioccidentali dove le libertà delle persone vengono represse e dove vige la legge antidemocratica del terrorismo. Ieri pomeriggio, nella Sala Blu del Teatro Franco Parenti, si è tenuta la presentazione di un libro necessario, che non vuole piacere e compiacere a ogni costo, ma adottare una voce fuori dal coro, combattere contro l’omologazione mediatica secondo cui Israele rappresenta il male guerrafondaio, mentre gli stati islamisti e i regimi totalitari, violenti e repressivi vanno difesi e, talvolta, compresi.

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