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Bistecca e salsiccia, la sentenza della Corte Ue? Dietro c'è la manina francese

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Ci sarebbe la Francia dietro l'ultima decisione della Corte di Giustizia dell'Unione europea, che ha stabilito che denominazioni come "bistecca" o "salsiccia" possono essere utilizzate anche per prodotti contenenti proteine vegetali. Questo verdetto, infatti, è arrivato dopo che è stato accolto il ricorso di tre associazioni francesi e un’azienda del settore dei prodotti vegetali e vegani contro un decreto di Parigi. La normativa contestata, in particolare, stabiliva che l’uso di queste parole per prodotti vegetali violasse il regolamento Ue. 

"Qualora non sia stata adottata una denominazione legale - si legge invece nella sentenza - uno Stato membro non può vietare l’uso di termini tradizionalmente associati a prodotti di origine animale per designare un prodotto contenente proteine vegetali". Secondo chi ha fatto ricorso, il decreto del governo avrebbe violato il regolamento Ue. Di qui la richiesta al Consiglio di Stato francese di annullarlo. A quel punto il giudice, avendo dei dubbi sulla conformità del decreto con il regolamento dell’Unione, ha sottoposto la questione alla Corte Ue. 

 

 

 

La Corte, dunque, si è espressa sostenendo che le informazioni fornite secondo le modalità prescritte dal regolamento europeo tutelano a sufficienza i consumatori, anche in caso di sostituzione totale del solo componente o ingrediente che questi ultimi possono attendersi di trovare in un alimento designato con una denominazione usuale o con una denominazione descrittiva contenente determinati termini. 

 

 

 

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