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Europa sulla Luna, America sulla Terra: soccorso a Israele sul sistema anti-missile

Giovanni Longoni
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Il francese Macron vuole disarmare Israele; lo spagnolo Sanchez pensa di stracciare l’accordo di associazione tra Ue e Stato ebraico; da noi Romano Prodi sostiene che «Israele ha sparato sul mondo» e sembra di vedere risorgere da più parti la nostalgia di quando l’Italia faceva gli occhi dolci ai regimi petroliferi arabi ed era diventata un santuario per i terroristi palestinesi. Era così, prima di Berlusconi. In sintesi: il piano di pace europeo per il Medio Oriente prevede che Gerusalemme non si possa più difendere, Hezbollah e magari anche Hamas abbiano tempo e modo di riorganizzarsi. E la risposta all’Iran? Per carità, con quel che costa la benzina! Netanyahu dovrebbe imparare da noi abitanti del Vecchio Continente che, per debellare i terroristi di Daesh dopo i massacri tipo Bataclan, abbiamo lasciato mano libera a Putin in Siria, dove i tagliagole avevano edificato il loro staterello.

Che retrogradi, invece, questi israeliani: vogliono difendersi da soli. Vanno a combattere quasi tutti, anche chi vorrebbe Bibi in galera per quello che non ha fatto prima del 7 ottobre 2023. Intanto, mentre gli europei vivono nel loro mondo incantato e reggono il moccolo a Hezbollah, sul pianeta Terra le cose procedono diversamente. Ieri, si legge nelle agenzie, il Pentagono «su indicazione del presidente americano Joe Biden» ha autorizzato «lo spiegamento di una batteria di difesa aerea ad alta quota (THAAD) e di un equipaggio associato di personale militare statunitense in Israele per aiutare a rafforzare le difese aeree dello Stato ebraico dopo gli attacchi senza precedenti dell’Iran del 13 aprile e del 1 ottobre. La batteria rafforzerà il sistema di difesa aerea integrato di Israele». Così parlò il portavoce del Dipartimento della difesa statunitense, Pat Ryder. «Questa azione sottolinea l’impegno ferreo degli Stati Uniti per la difesa di Israele e per difendere gli americani in Israele da eventuali ulteriori attacchi missilistici balistici da parte dell’Iran» e fa parte «degli aggiustamenti più ampi che l’esercito statunitense ha apportato negli ultimi mesi, per supportare la difesa di Israele e proteggere gli americani dagli attacchi dell’Iran e delle milizie allineate con l’Iran».

Persino l’amministrazione Dem di Joe Biden, contestato dall’ala più radicale e al tempo stesso filoislamica del suo partito, non cede nel sostegno a Netanyahu, che peraltro il vecchio presidente non sopporta, né gli nasconde la sua antipatia. Washington resta a fianco di Israele pur avendo anch’essa problemi interni legati alla presenza di comunità maomettane sempre crescenti per influenza. E ha rapporti con gli Stati arabi ancora più decisivi di quelli che condizionerebbero la politica europea nei confronti dello Stato ebraico. Semplicemente, dall’altra parte dell’Atlantico vedono la realtà dei fatti: ci sono alcuni potentissimi gruppi terroristici che rispondono ai nomi di Hamas, Hezbollah e Ansar Allah (per gli amici: gli Huthi) i quali, dopo aver preso possesso di due Stati, il Libano e lo Yemen, e averne creato un altro, Gaza, sono partiti all’assalto di una nazione che vorrebbero cancellare dalla faccia del Medio Oriente, lo Stato di Israele. Ad armarli l’Iran, una dittatura che dalla sua instaurazione nel 1978 ha fatto di tutto per espandere la rivoluzione islamista attorno a sè. Gli americani vedono la realtà: è uno scontro fra terroristi, da una parte, e uno Stato, per di più una democrazia, dall’altra. Gli europei vedono lo scontro fra due “popoli”: gli israeliani e i palestinesi. I primi invasori e oppressori, i secondi in lotta per riedificare un loro Stato in cui vivere in pace e prosperità. Non riescono invece a vedere che Hamas uno Stato palestinese lo aveva realizzato: a Gaza.

 

 

Vi si era installata conquistando il consenso della popolazione abituata ad essere sfruttata dalla corrotta élite dell’Anp. Sono bastate le briciole dei miliardi gestiti da Haniyeh e soci per comprarsi l’obbedienza dei milioni di gazawi. C’erano le tre condizioni perché si parlasse di Stato sovrano: territorio, popolo e monopolio della forza. Ma Hamas non vuole uno Stato palestinese, perché ciò significherebbe che anche uno Stato ebraico avrebbe diritto a esistere. Vuole invece prendersi tutto, più o meno come hanno fatto Hezbollah in Libano e Ansar Allah nello Yemen. Robert Kagan diceva che gli americani vengono da Marte, gli europei da Venere. Oggi sembra che i primi stiano sulla Terra e i secondi vivano sulla Luna.

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