Nikopol, nuovo incubo nucleare: cosa sta succedendo, perché si rischia la catastrofe

venerdì 7 marzo 2025
Nikopol, nuovo incubo nucleare: cosa sta succedendo, perché si rischia la catastrofe
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A Nikopol, all'ombra della centrale nucleare di Zaporizhzhia, in Ucraina, l'incubo atomico non finisce mai. Nel reportage di Monica Perosino su La Stampa si evidenziano i profili dei reattori di Enerhodar oltre le colline, le dune e il Dnipro, "ultimo ostacolo tra russi e ucraini, entrambi a portata di cecchino". Vitaly, cittadino ucraino di Nikopol, al quotidiano torinese ha detto che dopo tre anni di guerra non ha più paura che i russi facciano saltare in aria la centrale nucleare, ma piuttosto che "gli ucraini si siano sbarazzati delle armi nucleari per spaventarli", aggiungendo subito che è uno scherzo.

In realtà in molti nel Paese pensano che se l’Ucraina non si fosse sbarazzata del suo arsenale nucleare, il presidente russo Vladimir Putin non l’avrebbe mai invasa. Nel 1994, infatti, Kiev ha firmato il memorandum di Budapest, impegnandosi a rinunciare alle armi nucleari - il terzo più grande arsenale nucleare al mondo - in cambio di garanzie di sicurezza da parte di Russia, Stati Uniti e Regno Unito. Oggi, secondo l’Istituto internazionale di sociologia della capitale ucraina, il 73% della popolazione vorrebbe il ritorno delle armi nucleari.

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Un'altra abitante di Nikopol, un'ex attrice di 63 anni di nome Valentina, all'inviata de La Stampa ha detto: "Vedi laggiù, quella è la centrale nucleare, alcune strade sono chiuse perché i cecchini russi sparano a vista, notte e giorno. Ogni mattina mi sveglio pensando che potrei morire in mille modi diversi: per le radiazioni, per un razzo, sotto le macerie di casa mia, ma non voglio pensare a un riarmo nucleare ucraino. Noi siamo dalla parte dei giusti, siamo una democrazia, non possiamo abbassarci a fare quello che farebbero loro". 

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