"Emmanuel Macron spera di trovare una seggiola da qualche parte. Magari in Vaticano, grazie all’arcivescovo metropolita di Marsiglia, il cardinale Jean-Marc Noël Aveline, che ha voluto insignire nel 2022 della prestigiosa Légion d’honneur". Questo quanto riportato da Libero in un articolo uscito in data 29 aprile. Una ricostruzione avvenuta quando il presidente francese ha incontrato i porporati francesi. A riguardo, veniva aggiunto: "Se riuscisse a far salire il suo porporato preferito al soglio pontificio, il capo dello Stato francese in un colpo solo riacquisterebbe un peso internazionale e ricucirebbe le tensioni con la Santa Sede. La distanza da recuperare è considerevole. Durante dodici anni di pontificato, Papa Francesco ha compiuto tre viaggi apostolici in Francia senza mai visitarne la capitale".
Ecco allora che tornando alla cronaca del giorno, Libero spiegava: "Roma val bene una cena, come quella che è stata offerta a Villa Bonaparte, e alla quale hanno partecipato i cardinali elettori Philippe Barbarin, Christophe Pierre, Francois-Xavier Bustillo e, naturalmente, Aveline, presidente della Conferenza episcopale francese. Insomma, dopo essere stato respinto senza troppe cerimonie dai colloqui fra Donald Trump e Volodymyr Zelensky nella Basilica di San Pietro, il presidente francese ambisce ad entrare almeno dalla finestra della Cappella sistina. Si è dimenticato che il veto in Conclave è stato abolito da san Pio X. Pensa di ricalcare le orme del suo più ben più augusto predecessore Charles De Gaulle, che convocò i cardinali d’Oltralpe dopo la morte di Pio XII per raccomandare loro la nomina di Angelo Roncalli, già nunzio apostolico a Parigi e considerato chissà perché organico agli interessi francesi. Fatto sta che il candidato bergamasco dell’Eliseo fu eletto, prese il nome di Giovanni XXIII e inaugurò il Concilio Vaticano II che trasformò la Chiesa cattolica. Nonostante il sostegno- non richiesto – da parte della Repubblica laica, ora è pure santo".
Quanto è bastato a scatenare l'Eliseo. Con un post su X la residenza ufficiale del presidente francese ha bollato come "falso" la ricostruzione. E ancora: "Pranzando con i cardinali francesi, il presidente della Repubblica si è conformato agli usi repubblicani in vigore e rispettati dai suoi predecessore durante i funerali di un Papa". Eppure, visto che è stata necessaria una smentita, il sospetto sulle reali intenzioni di Macron rimane.