Una pioggia di fuoco su Kiev, un attacco giudicato "intenzionale" ad abitazioni e infrastrutture civili. Pesante il bilancio dell'ultima offensiva russa nella notte contro la capitale dell'Ucraina nel secondo giorno di scambi di prigionieri: secondo i funzionari regionali, gli attacchi aerei hanno ucciso almeno 13 persone e ferito 56 civili in tutto il Paese.
Secondo l'aeronautica militare ucraina, la Russia ha lanciato 250 droni e 14 missili balistici solo contro Kiev, provocando incendi in edifici residenziali. Almeno 14 persone sono rimaste ferite nella capitale. E' uno dei più grandi attacchi aerei combinati contro la città dall'inizio della guerra. L'aeronautica militare ha dichiarato di aver abbattuto sei missili e 245 droni. "Con ogni attacco del genere, il mondo diventa sempre più certo che la causa del prolungamento della guerra risieda in Mosca", ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su X.
Il presidente ucraino ha denunciato il massiccio attacco russo su oltre 30 città e villaggi in tutto il Paese, con 300 droni kamikaze - perlopiù Shahed - e circa 70 missili di vario tipo, inclusi missili balistici, prendendo di mira numerose regioni tra cui Kiev, Odessa, Dnipro, Kharkiv, Sumy e altre.
"Si tratta di attacchi deliberati contro città ordinarie - ha affermato - Ci sono morti, anche tra i bambini. Le mie condoglianze alle famiglie colpite". Zelensky ha lanciato un appello urgente alla comunità internazionale, accusando il silenzio degli Stati Uniti e di altri Paesi che incoraggia l'aggressività del Cremlino. "Ogni attacco terroristico russo è una ragione sufficiente per imporre nuove sanzioni", ha dichiarato, sottolineando che solo una pressione economica reale potrà fermare la guerra. "Putin deve essere costretto a pensare non ai prossimi lanci di missili, ma a come porre fine alla guerra", ha concluso.