"L'attacco Usa della notte scorsa ai tre siti nucleari iraniani apre sicuramente a uno scenario ricco di incognite, le cui risposte saranno soprattutto dovute a come si comporterà ora il governo dell'Iran. Diverse le ipotesi: una risposta poco più che formale contro qualche qualcuna delle numerose basi americane presenti nel golfo, quindi una risposta limitata. Uno scenario più ampio, che potrebbe invece interessare tutto il Medio oriente, prevede la possibilità che l'Iran attacchi e risponda nelle prossime ore, colpendo con i propri missili balistici o i cruise e droni le numerose basi americane situate nel golfo, dalla Giordania all'Arabia saudita al Qatar e Kuwait, e questo porterebbe lo scontro fino a stanotte limitato a Israele e Iran a un confronto che interesserebbe tutto il golfo, con delle conseguenze che possono essere imprevedibili. Occorre poi anche vedere una possibile azione da parte dell'Iran o delle sue forze in campo terroristico, si può anche pensare che possano venire colpite basi Usa fuori dal golfo: anche noi in Italia ne abbiamo diverse e potrebbero diventare un obiettivo di questa ritorsione".
Giorgia Meloni dopo l'attacco Usa: "Impegno per un tavolo negoziale"
Dopo l’attacco sferrato nella notte dagli Stati Uniti contro obiettivi strategici in Iran, ecco la reazione del go...A dirlo all'Adnkronos il generale Giorgio Battisti, primo comandante del contingente italiano della missione Isaf in Afghanistan e membro del Comitato Atlantico. "E' uno scenario ancora ricco di incognite - spiega - che potrebbero portare a un conflitto più ampio con conseguenze al momento imprevedibili. Indubbiamente occorrerà attendere ancora qualche ora o qualche giorno per vedere come si manifesterà nella sua interezza la reazione iraniana, che comunque non può a mio avviso limitarsi a una risposta quasi simbolica, con il lancio di qualche missile contro le basi statunitensi ma potrà sicuramente essere di rilievo. Secondo alcune stime fatte da Israele, ma anche supportate da indicazione dell'agenzia internazionale dell'energia atomica, l'Iran disponeva fino alla notte scorsa di uranio arricchito sufficiente per produrre dalle nove alle dieci testate atomiche. Ci sono comunque informazioni sostanzialmente certe che nei giorni scorsi l'Iran ha provveduto a spostare l'uranio arricchito in altre sedi dal sito sotterraneo di Fordow. Occorrerà a vedere quanto di questo uranio è stato trasportato in altri luoghi segreti e quanto ne è rimasto che potrebbe esser stato distrutto".