Il manga che aveva previsto Fukushima: nuova profezia, il 5 luglio altra catastrofe

di Giordano Tedoldilunedì 23 giugno 2025
Il manga che aveva previsto Fukushima: nuova profezia, il 5 luglio altra catastrofe
3' di lettura

Le premonizioni, checché ne dicano gli scettici integrali, sono una cosa seria. Profezie auto-avveranti, suggestioni, sogni, intuizioni fulminee –la nostra vita è condizionata, plasmata anche da tutte queste cose. Quando poi – abbastanza di rado, per la verità – la premonizione fa centro, ecco che si sale di piano, alla profezia vera e propria.

E lì, paradossalmente, il rischio di ciarlataneria sifa più concreto. Perché con i profeti le cose non sono molto cambiate dai tempi di Cristo: tantine giravano nei deserti della Giudea che annunciavano gli eventi più disparati trai quali, gettonatissima, la fine del mondo (se bisogna spararla, spariamola grossa), ma, almeno per chi ha fede nel Cristianesimo, uno solo lo era davvero. A dirla tutta, anche i primi cristiani si attendevano l’imminente fine del mondo, e furono delusi.

In Giappone la profetessa della stagione è Ryo Tatsuki, 70 anni, che nel 1999 pubblicò il manga “Watashi ga Mita Mirai”, ovvero “Il futuro che ho visto”, nel quale, sulla base dei suoi sogni che aveva cominciato a annotare nel 1985, prevedeva «una catastrofe da qualche parte nel Giappone orientale» per il marzo del 2011. In quella data, in effetti, si verificò il terremoto e lo tsunami nella regione nord-orientale del Tohoku (che provocò anche l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima) che mieté 20mila vittime. Insomma, magari con qualche tura dei fondali marini tra Giappone e Filippine, manca solo il ritorno di Godzilla (se proprio la catastrofe è inevitabile, questo è lo scenario che personalmente preferiamo). Desta preoccupazione, soprattutto, il fatto che anche questa volta Ryo Tatsuki indichi una data ben precisa per l’avverarsi del cataclisma: 5 luglio 2025. Quindi, se siete in partenza per il Giappone in quei giorni, avete ancora tempo per disdire la prenotazione.

Lo diciamo a mo’ di battuta, ma davvero si è registrato un crollo delle prenotazioni per il Sol Levante a causa del manga della Cassandra nipponica. In base a un’analisi di Bloomberg Intelligence sui dati dei viaggi aerei, le prenotazioni da Taiwan, Corea del Sud e Hong Kong sono diminuite. Quelle da Hong Kong sono addirittura dimezzate rispetto all’aprile dell’anno scorso.

Gli arrivi in Giappone compresi nel periodo tra fine giugno e inizio luglio sono calati fino all’83 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024. In una dichiarazione all’Asahi Shimbun, un dirigente della Greater Bay Airlines di Hong Kong, Hiroki Ito, ha dichiarato: «Ci aspettavamo di riempire circa l’80 per cento dei posti, ma alla fine le prenotazioni sono state per il 40». La compagnia ha ridotto i voli diretti verso il Giappone da tre a due alla settimana, e altrettanto ha fatto la Hong Kong Airlines.
Non aiuta il fatto che la profezia della fumettista si inserisca in un Paese già in preallarme: da tempo il Giappone paventa il Big One, il mega-terremoto, e una commissione di esperti nominata dal governo lo scorso aprile non ha certo rassicurato gli animi: si parla di una possibilità dell’80 per cento che il mega-terremoto si verifichi nei prossimi 30 anni, e le vittime previste – soprattutto se dovesse scatenarsi in inverno a tarda notte – sarebbero 298mila, perlopiù dovute allo tsunami che colpirebbe Tokyo e altre 12 prefetture sparse tra le regioni di Kanto e Kyushu, con onde dai 10 ai 30 metri di altezza. Uno scenario che non è esagerato definire apocalittico e, questo, basato non sui sogni di una mangaka, ma delle previsioni dei sismologi. Se mettiamo insieme le due cose, visione profetica e predizione razionale, non possiamo biasimare chi preferisce, almeno in quel periodo, girare alla larga dal Giappone.

Naturalmente i politici, come il governatore Yoshihiro Murai della provincia di Miyagi, una delle più colpite dal terremoto del 2011, invitano a non credere agli oracoli funesti, che tuttavia sono stati rilanciati e amplificati dalla rete. Perfino la casa editrice del manga ha dovuto precisare che “i sogni premonitori dell’autrice non sono pensati per provocare in alcun modo ansie ingiustificate”, e la stessa Tatsuki, forte di quasi un milione di copie vendute, è uscita dal consueto riserbo per avvertire di “ascoltare gli esperti”. Un po’ come se Nostradamus, l’autore cinquecentesco delle centurie, in cui si predicevano i più disparati eventi compresa la rivoluzione francese e un imprecisato disastro nell’estate del 1999, avesse però aggiunto in postilla: ma io sono solo uno speziale e un poeta della domenica, non prendete troppo alla lettera i miei versucoli...

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