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Marea nera, ultimatum alla Bp

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La Guardia Costiera americana dà 48 ore alla società per fermare il greggio. E Obama telefona a Cameron

Eleonora Crisafulli
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Ultimatum della Guardia Costiera americana alla British Petroleum. Il colosso petrolifero britannico ha 48 ore di tempo per contenere il greggio che continua a fuoriuscire dalla falla in fondo al Golfo del Messico. In una lettera inviata alla Bp, l'ammiraglio James Watson si dice "preoccupato che i piani attuali non permettono il completo impiego delle risorse per giungere alla capacità di recupero di greggio corrispondente alle nuove stime sulla fuga". Queste richiedono "con urgenza un aumento delle capacità". Secondo le ultime valutazioni degli esperti, infatti, ogni giorno fuoriescono dalla falla 40mila barili di petrolio. Bp deve identificare "nelle prossime 48 ore dei nuovi mezzi che potrebbero risultare utili a contenere la fuoriuscita". Dopo il battibecco di ieri, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e il primo ministro britannico, David Cameron, hanno discusso oggi al telefono sulle conseguenze della catastrofe ambientale. Il colloquio, durato circa mezz'ora, è servito a distendere i toni tra i due Paesi, dopo le  critiche rivolte dall'amministrazione americana a Bp, il conseguente crollo in borsa e le precisazioni di Cameron a difesa dell'azienda. Secondo fonti ufficiali, Obama ha precisato al collega inglese che la sua frustrazione per quanto accaduto non rappresenta un attacco alla Gran Bretagna.

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