Il caso del 17enne romano morto in una buca in spiaggia che lui stesso aveva scavato insieme ai fratellini ha destato scalpore in tutta Italia. A quanto pare, però, una morte di questo tipo non è così rara: lo dimostra uno studio condotto dai ricercatori Bradley e Barry Maron negli Usa nel 2007 e riferito al periodo compreso tra il 1990 e il 2006. Uno studio secondo cui le morti causate da tunnel o buche scavate in spiaggia sono superiori a quelle provocate dagli attacchi degli squali. Il fenomeno è noto in America come "sand entrapment", cioè "intrappolamento da sabbia".
Il dottor Bradley Maron, della Harvard Medical School, a Nbc News aveva dichiarato: "Normalmente le vittime vengono sepolte completamente dalla sabbia nel momento in cui le pareti della buca collassano inaspettatamente, lasciando praticamente nessun segno della vittima o della buca stessa". Potrebbe essere stato questo il caso di Riccardo Boni, il 17enne deceduto a Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, nel pomeriggio di giovedì 10 luglio.
Montalto di Castro, come è morto il 17enne travolto dalla sabbia nella buca: la ricostruzione
Una morte assurda e atroce quella di Riccardo Boni, il 17enne inghiottito dalla sabbia della buca che lui stesso aveva s...Secondo lo studio, tra il 1990 e il 2006 i morti per le buche nella sabbia negli Stati Uniti sono stati 16, mentre quelli che avevano perso la vita, nello stesso periodo, per gli attacchi degli squali sono stati 12. Per fortuna, però, sono stati segnalati anche 21 incidenti che non hanno registrato vittime. In quei casi si è dovuto comunque ricorrere alla rianimazione cardiopolmonare. Le vittime, in base alla ricerca del 2007, sono soprattutto uomini, dai 3 ai 21 anni. Poiché si tratta di un rischio reale, il suggerimento di Maron ai genitori è di non lasciare i propri figli senza supervisione mentre giocano con la sabbia.