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Scommesse e mafia nel sumo giapponese

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Coinvolto uno dei migliori lottatori nipponici Keiji Tamiya, in arte Kotomitsuki

bonfanti ilaria
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Un brutto colpo per uno degli sport nipponici più seguiti in Giappone dopo il baseball, il sumo. Sono infatti state sventate alcune scommesse illegali sul baseball ad opera di importanti lottattori in collaborazione con la Yakuza, ovvero la mafia giapponese. Ben 65 membri dell'Associazione hanno ammesso di essere coinvolti nello scandalo. Tra questi, nella lista nera, compare il nominativo del numero due della graduatoria dei lottatori, Keiji Tamiya, in arte Kotomitsuki. E' arrivata immediata la sua esclusione dal famoso torneo di Nagoya, programmato per luglio, dopo che lo stesso aveva denunciato un'estorsione subita da una gang di scommettitori. I ricattatori avevano avanzato la richiesta di circa 25mila euro in cambio del silenzio assoluto sui suoi vizi del gioco e delle scommesse. Il lottatore, spaventato,  si è rivolto alla polizia, uscendo così allo scoperto. E denunciando anche un'ulteriore estorsione, pari ad 800mila euro. La notizia non ha lasciato sconcertati i nipponici ed appassionati di sumo, secondo i quali la mafia giapponese è presente a tutti i livelli della società, sport compreso.

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