La Corte costituzionale della Thailandia ha dichiarato oggi, 28 agosto, la premier Paetongtarn Shinawatra decaduta dall'incarico per gravi violazioni etiche nella gestione delle tensioni di confine con la Cambogia. Lo riporta il quotidiano "The Straits Times".
La sentenza rappresenta un duro colpo per il fragile governo di coalizione e per la dinastia politica piu' influente del Paese, che vede per la terza volta un proprio esponente costretto a lasciare l'incarico senza completare il mandato. Paetongtarn, 39 anni, era stata sospesa provvisoriamente il primo luglio, in attesa del verdetto sul caso legato agli scontri armati lungo il confine con la Cambogia e a una telefonata trapelata lo scorso 15 giugno con Hun Sen, ex primo ministro e figura di riferimento del potere cambogiano. Nella conversazione, la leader thailandese si rivolgeva a Hun Sen con toni deferenti, chiamandolo "zio", criticava ufficiali militari del proprio Paese e si diceva pronta a soddisfare eventuali richieste in cambio del suo aiuto. La diffusione della registrazione da parte dello stesso Han Sen ha scatenato a Bangkok proteste popolari e manifestazioni di piazza che hanno indebolito ulteriormente l'esecutivo.