L’identità nazionale tra Ikea e Pippi Calzelunghe

Il governo di Stoccolma stila l’elenco di 100 opere e riferimenti su cui si fonda la cultura del Paese. E scoppia la polemica
di Maurizio Stefaninilunedì 15 settembre 2025
L’identità nazionale tra Ikea e Pippi Calzelunghe

( wikipedia)

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Pippi Calzelunghe e Ikea determinano l’identità nazionale svedese; gli Abba no. Non perché cantavano in inglese, ma perché sono venuti dopo il 1975: ma la polemica sta montando non sul popolare complesso, bensì sulle moschee. Tema del contendere, un “canone culturale” che l’attuale governo ha deciso di far redigere in cambio del decisivo appoggio esterni dei sovranisti Democratici Svedesi al governo tripartito tra il conservatore Partito Moderato del primo ministro Ulf Kristersson, i cristiano-democratici e i liberali. Sono 100 le opere e riferimenti che vi sono stati inclusi, divisi in categorie. Tra di esse poesia, musica, economia, religione e invenzioni, e comprende luoghi, leggi e persino concetti. Oltre alla popolare fiaba che fu trasposta nelle tv di tutto il mondo e alla franchigia di mobili che pure ha invaso il pianeta nella lista stanno ovviamente il Premio Nobel, il grande regista cinematografico Ingmar Bergman: tutti nomi ugualmente conosciuti in tutto il mondo. Altre cose bisogna invece essere proprio svedesi o cultori della Svezia per averne sentito parlare, ma per i locali sono comunque una parte fondante della propria identità.

La traduzione della Bibbia ordinata dal luterano re Gustavo Vasa nel 1541, ad esempio, che è alla base dello svedese moderno come la traduzione della Bibbia di Martin Lutero del tedesco, la Divina Commedia di Dante dell’italiano e i Racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer dell’inglese. Quell’allemansrätten, un ancestrale “diritto di ogni persona”, che nacque in realtà nella vicina Finlandia, e dà diritto a tutti di accedere alla natura, senza danneggiarla. Il congedo di paternità, che è invece un istituto giuridico più recente. Gli joik sami, tipo di canti tradizionali della minoranza linguistica lappone. E ancora Lilla Hyttnäs: una famosa casa di campagna che appartenne agli artisti Karin e Carl Larsson. I Dipinti per il Tempio di Hilma af Klint, artista anticipatrice dell’astrattismo. Il municipio di Stoccolma, progettato da Ragnar Östberg. Due canzoni del cantautore Evert Taube, che si accompagnava con il liuto. La gara di sci di fondo Vasaloppet, che è la più antica al mondo, ricorda di quando nel 1520 il futuro e già citato re Gustav Vasa da capo della rivolta indipendentista provò a scappare appunto in sci ai danesi, ed è stata imitata dalla Marcialonga italiana. Il Systema naturae con cui il naturalista Carl von Linné creò il sistema di classificazione di animali e vegetali ancora usato dalla biologia moderna. La Kakelungnen: popolare stufa del XVIII secolo. Il Lappkodicillen: l’accordo del 1751 che riconosceva al popolo Sami della Lapponia il diritto di muoversi liberamente tra Svezia e Norvegia. E ci sta anche una delle sinagoghe svedesi, ma la categoria religione è dominata dal cristianesimo, anche se vi si includono sia la decisione della Chiesa svedese del 1958 di consentire alle donne di diventare prete, sia Nattvardsgästerna: “Luce d'inverno”, il film di Bergman del 1963 su un prete in crisi esistenziale. Alle proteste dei musulmani, appunto, è stato risposto che la prima moschea svedese è stata costruita nel 1976. Non c’è ovviamente lo scrittore Stieg Larsson, la cui trilogia sugli Uomini che odiano le donne è uscita tra 2005 e 2007.

Si potrebbe obiettare che gli Abba sono nati nel 1972 e che è del 1974 quella loro prima hit mondiale Waterloo, con cui vinsero l’Eurofestival. Però è effettivamente dopo il 1975 che decollarono. In linea generale, però, opere e concetti degli ultimi 50 anni sono esclusi da questo tentativo creare una “mappa e una bussola condivise” per i cittadini svedesi e i nuovi arrivati in Svezia, come è stato definito. I critici hanno dunque accusato il canone di essere un «progetto educativo nazionalista». In risposta, il presidente del comitato, lo storico Lars Trägårdh, ha affermato che la Svezia deve appunto abbracciare il “nazionalismo democratico”, spiegando che dopo la Seconda guerra mondiale la cultura svedese è stata caratterizzata da modernismo, internazionalismo e multiculturalismo. «Hanno distolto lo sguardo dalla cultura svedese e dalla nazione svedese», ha dichiarato. La decisione di creare un canone culturale svedese, appunto, faceva parte dell’accordo di coalizione per il governo guidato dai Moderati. Il progetto è stato oggetto di un acceso dibattito sin da quando l’indagine è stata commissionata nel 2023, ed è stato criticato dall’Accademia svedese, dall’Associazione degli scrittori svedesi e da membri di minoranze nazionali. Il comitato ha comunque invitato il pubblico a creare un “canone popolare” online, che ha ricevuto circa 10mila contributi. Tra le proposte che non sono finite nel Canone anche il kebab: piatto di sicura origine esotica, oggi in Svezia popolarissimo, ma affermatosi nell’ultimo mezzo secolo. Trägårdh ha comunque ammesso che la lista dovrà essere periodicamente aggiornata. Va notato che non ci stanno in effetti quelle popolarissime polpette Köttbullar, che nacquero nel XIX secolo, e che Ikea ha reso popolari in tutto il mondo.