C’è chi ha dormito nel parcheggio davanti allo stadio. Famiglie intere con ragazzini al seguito. Altri aspettavano fuori dalle 4 del mattino, altri ancora hanno dovuto parcheggiare a chilometri di distanza e raggiungere a piedi la funzione. Tutto per conquistare uno dei posti a sedere ai funerali di Charlie Kirk, l’attivista conservatore ucciso in un attentato il 10 settembre mentre teneva un discorso all’Università dello Utah. I sedili dello State Farm Stadium di Glendale, la tana degli Arizona Cardinals della NFL, sono stati occupativelocemente. Su ogni posto i fedeli hanno trovato un braccialetto di gomma con la scritta: «We are Charlie Kirk». Charlie Kirk siamo noi. Il suo popolo.
I media locali dicono che all’interno dell’arena c’erano circa 46mila persone. Lo stadio ha una capacità superiore ai 63mila ma per questioni logistiche e di sicurezza il numero degli ingressi è stato ridotto. Decina di migliaia di persone sono perciò rimaste fuori dello stadio, mentre altre si sono dirette in un'arena vicina, il Desert Diamond, che può contenere fino a ventimila posti e dove la cerimonia è stata trasmessa sul maxischermo. Ma la polizia, la gente che è arrivata in città per pregare e dare l’ultimo saluto al suo eroe raggiungeva le 200mila persone. Tutte vestite con i colori nazionali bianco rosso e blu. Cornamuse hanno suonato “Amazing Grace”, l’inno religioso più popolare del Paese.
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Decine di migliaia di persone si sono radunate fuori dallo State Farm Stadium di Glendale, in Arizona, in attesa della c...Ingenti le misure di sicurezza: il Secret Service aveva schierato 800 dei suoi uomini mentre l’Fbi aveva limitato lo spazio aereo attorno allo State Farm. In un post su X, Il Bureau ha dichiarato: «Si ricorda a tutti gli operatori di aeromobili di controllare e verificare i Notam (Notices to Airmen) della Faa prima di ogni volo. Gli operatoridi droni che accedono alle aree soggette a restrizioni senza autorizzazione potrebbero incorrere nella confisca del drone, in multe e in potenziali procedimenti penali».
C’erano anche i vip. Il presidente Trump, il vice Vance, accolti da applausi e grida: «U-S-A! U-S-A!». Trump ha sorriso, protetto a vetri antiproiettile. Con lui sugli spalti c'erano il capo di gabinetto Susie Wiles, il genero Jared Kushner, il figlio Donald Trump Jr. e il vice capo di gabinetto Dan Scavino. Poi Robert Kennedy jr. e, a sorpresa, si è presentato anche Elon Musk, che ha preferito restare fra la gente comune. Quella gente che, come un solo uomo, si è alzata in piedi e ha esclamato «amen» quando il commentatore politico di destra Benny Johnson ha chiesto se Charlie Kirk avesse contribuito ad «avvicinare qualcuno di loro a Cristo».
«Guardate questo», ha detto Johnson mentre la folla si alzava in piedi e lo acclamava. «Questo è lo spirito di rinascita della vita di Charlie Kirk, e questo è il potere del martirio». Il popolo di Charlie è stato il protagonista fino all’ultimo. Andrew Kolvet, lo youtuber co-conduttore del podcast di Kirk, ha affermato che, nonostante l’agenda fitta di impegni dell’attivista, che gli lasciava a malapena lo spazio per condurre il suo programma, lui «leggeva ogni singola email» dei suoi fan. E «ci sarebbero catene di email lunghe sei o sette pagine», che Kirk usava per discutere con i suoi detrattori. «Sapeva di avere un’arma segreta, ed eri tu», ha detto Kolvet ai fan di Kirk. «Non si è mai dimenticato dite e ha rispettato la tua saggezza». È l’America che vuole svoltare.