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Pentagono, "convocazione rara e urgente" di centinaia di generali Usa: scatta il panico

di Claudio Brigliadorigiovedì 25 settembre 2025
Pentagono, "convocazione rara e urgente" di centinaia di generali Usa: scatta il panico

(LaPresse)

2' di lettura

Il capo del Pentagono, Pete Hegseth, ha ordinato una "rara e urgente riunione con centinaia di generali e ammiragli". Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali i generali e i loro staff "non sono a conoscenza della motivazione dell'incontro". La riunione dovrebbe tenersi agli inizi della prossima settimana.

Secondo l'indiscrezione del WP, il Segretario alla Difesa statunitense radunerà i vertici militari americani in una base del Corpo dei Marines in Virginia la prossima settimana, seminando confusione e allarme dopo il licenziamento di numerosi alti dirigenti da parte dell'amministrazione Trump quest'anno. Secondo più di una dozzina di persone a conoscenza della questione, questa direttiva del tutto insolita è stata inviata praticamente a tutti i comandanti militari di alto rango in tutto il mondo. La direttiva è stata emanata all'inizio di questa settimana, mentre si avvicina la chiusura delle attività governative e mesi dopo che il team di Hegseth al Pentagono aveva annunciato l'intenzione di intraprendere un radicale consolidamento dei massimi comandi militari. In una dichiarazione rilasciata giovedì, il portavoce del Pentagono Sean Parnell ha affermato che Hegseth "si rivolgerà ai suoi alti vertici militari all'inizio della prossima settimana", ma non ha fornito ulteriori dettagli. Parnell, consigliere senior del segretario alla Difesa, non ha espresso alcuna preoccupazione in merito alla notizia dell'incontro, previsto per martedì a Quantico, in Virginia.

In giornata intanto è tornata altissima la tensione tra la Casa Bianca e il Cremlino. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ribadito di "essere molto deluso" dall'omologo russo Vladimir Putin, che ha continuato la guerra in Ucraina dopo lo storico vertice in Alaska. "Penso - ha aggiunto - che sia arrivato il momento di fermarsi".

"La Russia non è in una buona posizione ed è anche nel suo interesse impegnarsi davvero nell'iniziativa del presidente Trump per porre fine a questa terribile guerra", gli ha dato man forte Mark Rutte, segretario generale della Nato, in una intervista rilasciata Fox News. "Se fossi il presidente Putin e, come lui, fossi interessato alla storia del mio Paese, oggi non sarei in una buona posizione. Ci sono file di auto in attesa di fare rifornimento di benzina, e si tratta di un potente produttore di petrolio. E adesso ha dovuto ridurre le esportazioni verso paesi come la Turchia e l'India, perché non sono più in grado di farlo a causa dell'efficacia con cui gli ucraini stanno colpendo le loro raffinerie di petrolio", ha aggiunto.