In un’Europa attraversata da tensioni crescenti e da un costante rischio-escalation, ogni sconfinamento aereo diventa un campanello d’allarme. Le continue provocazioni russe ai confini Nato hanno già spinto il segretario dell’Alleanza, Mark Rutte, a dichiarare che l’abbattimento di droni non identificati sarà un’opzione concreta in caso di violazioni. In questo scenario carico di incertezze, la Danimarca si ritrova ora a fare i conti con una nuova incursione.
Nella serata di venerdì, più droni hanno sorvolato la principale base militare del Paese, quella di Karup, nel cuore dello Jutland. L’episodio, confermato sia dalla polizia locale sia dalle forze armate danesi, si è protratto per alcune ore a partire dalle 20:15. "Uno o due droni sono stati osservati all’esterno e sopra la base aerea", ha dichiarato l’ufficiale di servizio Simon Skelsjaer. Nonostante l’allerta, i velivoli non sono stati abbattuti e sono scomparsi nel corso della serata: la decisione di non intervenire è stata presa dai vertici dell'esercito danese.
Nato, Mark Rutte d'accordo con Trump: "Abbattere gli aerei russi nel nostro spazio aereo"
Il segretario generale della Nato Mark Rutte ha espresso il suo sostegno alla posizione del presidente degli Stati Uniti...Le autorità locali parlano apertamente di "attacco ibrido", sottolineando l’illegalità di qualsiasi attività con droni nei pressi di installazioni militari. La polizia dello Jutland ha lanciato un appello a chiunque fosse in possesso di immagini o video dell’accaduto per contribuire alle indagini.
Non si tratta di un caso isolato. Solo la sera precedente, droni non identificati erano stati avvistati sopra l’aeroporto militare di Skrydstrup, noto come "F-35 Campus" perché ospita i modernissimi caccia di quinta generazione. In quell’occasione il rischio era stato ancora più evidente: la struttura, infatti, non è pensata per fronteggiare un attacco, e gli aerei sono parcheggiati in leggere "hangarette" che non offrono protezione in caso di conflitto.