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Francia, dietro la caduta del governo un centralinista? Il retroscena di Le Maire

di Caterina Spinellimercoledì 8 ottobre 2025
Francia, dietro la caduta del governo un centralinista? Il retroscena di Le Maire

(LaPresse)

2' di lettura

Dietro la caduta dell'ennesimo governo-lampo francese, un centralinista. Proprio così. Sarebbe un giovane impiegato del ministero dell'Interno ad aver contribuito a quanto andato in scena nei giorni scorsi. Certo, il ragazzo non è sicuramente l'unico motivo, ma potrebbe essere uno dei tanti. A raccontarlo lo stesso Bruno Le Maire. Lo scrittore, finito nella lista dei ministri dell'esecutivo Lecornu come titolare della Difesa, era il nome più controverso della squadra. Un profilo che aveva irritato l’uomo forte dei Républicains e del governo, Bruno Retailleau. Quest'ultimo lo aveva già descritto come "ex ministro delle Finanze responsabile del buco in bilancio e traditore del partito passato con i macronisti". Eppure Le Maire ha con lui "eccellenti relazioni da anni". Proprio per questo Le Maire, compresa l'aria che si respirava attorno alla sua nomina, ha tentato di contattare Retailleau. "Lo chiamo una volta, e non risponde. Lo chiamo una seconda volta, e continua a non rispondere. Gli mando un sms, nessun cenno", racconta l'ex ministro in un'intervista video a Brut.

"Allora, a mali estremi, estremi rimedi. Cerco il numero del ministero dell’Interno e chiamo il centralino, come qualsiasi cittadino. All’altro capo trovo un simpatico ragazzo che doveva essere il funzionario del turno notturno. Dico 'buonasera, sono Bruno Le Maire, vorrei parlare con il ministro dell’Interno'. E lui mi risponde: 'Senta signore, io non so chi lei sia. Sono le 22 di domenica, e non è il momento di fare scherzi'. E butta giù". 

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Ora la domanda che assilla i francesi è una sola: che cosa sarebbe successo se il ragazzo del centralino avesse creduto a Le Maire e fosse riuscito a farlo parlare con Retailleau? Forse Le Maire avrebbe avuto modo di chiarire subito al collega che era pronto a tirarsi indietro e a rinunciare alla poltrona di ministro, togliendogli così l’occasione per mandare all’aria tutto.