Libero logo

Polonia, la bomba e l'ombra di Putin

di Carlo Nicolatomartedì 18 novembre 2025
Polonia, la bomba e l'ombra di Putin

4' di lettura

Purtroppo non c’è dubbio che si tratti di un atto di sabotaggio. Fortunatamente non c'è stata alcuna tragedia, ma la questione è comunque molto grave», ha dichiarato il premier polacco Tusk lunedì, dopo aver visitato Deblin, a 97 km da Varsavia, vicino al villaggio di Mika sulla tratta per Lublino, dove qualcuno ha fatto scoppiare un ordigno facendo saltare le rotaie della linea ferroviaria locale.

Tusk ha affermato che le autorità polacche hanno già avviato un’indagine sull’esplosione e su un altro incidente avvenuto nel fine settimana, definiti entrambi «tentativi di destabilizzare e distruggere l’infrastruttura ferroviaria».

«Proprio come in precedenti casi di questo tipo, cattureremo i colpevoli, indipendentemente da chi siano i loro finanziatori», ha aggiunto il premier che non ha fatto nomi, ma altri elementi di spicco della coalizione di governo hanno sottolineato il fatto che la Polonia ha recentemente subito diversi atti di sabotaggio messi in atto da elementi che operano per conto della Russia. Un viceministro degli Esteri ha anche fatto notare che la linea ferroviaria in questione viene utilizzata per rifornire l’Ucraina.

ATTENTATI PRECEDENTI

La polizia ha riferito che qualcuno ha segnalato di aver sentito un’esplosione nella tarda serata di sabato, ma dai primi controlli eseguiti dalla polizia non era emerso nulla. Il mattino dopo tuttavia il macchinista di un treno locale ha visto il danno sulle rotaie appena in tempo riuscendo a effettuare una frenata di emergenza prima di raggiungerlo.

L’altro incidente è avvenuto domenica a 30 chilometri di distanza nei pressi della città di Pulawy, quando un treno con a bordo 475 passeggeri è stato costretto a una frenata di emergenza a causa di danni alle linee elettriche aeree, mentre sui binari è stata rinvenuta una staffa metallica. Negli ultimi anni la Polonia è stata teatro di numerosi atti di sabotaggio, molti dei quali sono stati attribuiti a individui e gruppi che operavano per conto della Russia. Nel 2023 sedici persone sono finite in carcere con l’accusa di pianificato di far saltare in aria i treni umanitari diretti in Ucraina.

Solo pochi giorni fa altre tre persone sono state arrestate con l’accusa di aver messo in atto l’attacco incendiario che ha distrutto il più grande centro commerciale di Varsavia nel maggio del 2024 e che i procuratori polacchi affermano sia stato eseguito su ordine della Russia. Parlando domenica all’emittente Polsat, il viceministro degli Interni Maciej Duszczyk ha tuttavia lanciato un appello affinché la gente non attribuisca automaticamente la colpa di ogni incidente del genere a Mosca.

«Non è così potente che ogni incendio doloso, ogni situazione di questo tipo, sia provocata dalla Russia», ha affermato. Nel caso specifico il sabotaggio potrebbe anche essere riconducibile agli agricoltori che anche in questi giorni stanno protestando contro le politiche agricole dell’Unione Europea e la concorrenza di prodotti a basso costo che arriva dall’Ucraina.

Nutre pochi dubbi invece l’ex ministro degli Interni Bartlomiej Sienkiewicz secondo cui «potrebbe trattarsi di una nuova forma di guerra ibrida tra Russia e Polonia». Osserva anche che ormai «non passa mese senza che si verifichi una qualche forma di aggressione da parte di persone reclutate dai servizi di sicurezza russi sul territorio non solo della Polonia, ma dell’intera Unione Europea», sottolineando che «siamo davvero in guerra».

A dimostrazione di ciò proprio ieri la Romania è stata costretta a evacuare due interi villaggio vicino al confine con l'Ucraina, dopo che un attacco di droni russi in un porto fluviale ucraino sul Danubio meridionale ha incendiato una nave che trasportava gas liquefatto. A causa della «vicinanza della nave al territorio rumeno e della natura del suo carico», le autorità hanno ordinato l'evacuazione del villaggio di Plauru, situato dall’altra parte del Danubio rispetto alla città portuale ucraina di Izmail come «misura precauzionale», ed è sfllata anche la popolazione di Ceatalchioi, hanno affermato i servizi di emergenza nazionali in un comunicato stampa, chiarendo tuttavia che le forze russe non hanno invaso lo spazio aereo rumeno. Prosegue intanto l’offensiva militare delle truppe di Mosca, che ha anche rivendicato la cattura di tre villaggi ucraini: Gai nella regione di Dnipro, Dvurechanskoye a Kharkov e Platonovka nel Donetsk.

SOSTEGNO EUROPEO

Anche di questo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato ieri all’aeroporto militare di Villacoublay, vicino a Parigi, con il presidente francese Emmanuel Macron. I due hanno ufficializzato l’avvio di una «stretta cooperazione riguardante l'acquisizione da parte dell’Ucraina di equipaggiamenti di difesa francesi». Come riporta l'annuncio dell’Eliseo, Zelensky e Macron hanno firmato un accordo che si proietta «su un orizzonte di circa dieci anni» e prevede possibili contratti futuri che comprenderebbero anche l’acquisizione da parte di Kiev di cento caccia di generazione 4+ Rafale, con le relative munizioni, oltre ad altre armi, tra cui appunto i nuovi SAMP-T in fase di sviluppo, oltre che sistemi radar e droni. Il breve tour di Zelensky in Europa, che lo ha visto siglare un accordo energetico con la Grecia domenica, includerà oggi una visita in Spagna.