La Libia si scorda il passato
Gheddafi "perdona" l'Italia
Scordiamoci il passato, «e accettiamo le scuse dell'Italia». Gheddafi ha detto sì: è pace fatta con Berlusconi e con tutti noi. L'occupazione colonialista ce la buttiamo alle spalle, quel che è stato è stato. I nostri esuli cacciati dopo gli anni settanta possono pure tornare lì, se vogliono. Il leader ha chiesto infatti «a tutti i libici di vincere i propri risentimenti e tendere la mano ai loro amici italiani in un rapporto paritario di rispetto reciproco». Sono state queste le parole pronunciate a Sirte davanti al Congresso generale in occasione del via libera definitivo da parte del Parlamento libico al «Trattato di amicizia e cooperazione» fra Roma e Tripoli, dello scorso 30 agosto. Silvio Berlusconi ha rinnovato le scuse dell'Italia per l'occupazione colonialista del passato. Il colonnello ha affermato di aver apprezzato molto l'intervento di Berlusconi, soprattutto laddove il presidente del Consiglio ha espresso la sua forte condanna del fallito progetto colonialista. «Giriamo questa pagina nera - ha concluso Gheddafi - e cominciamo una nuova era».