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Green pass falsi, rubate le chiavi europee: "Ecco il certificato di Adolf Hitler"

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Scoperta una enorme falla nel sistema dei Green pass europei, ma soprattutto italiani: qualcuno ha sottratto le chiavi codificate che ne consentono la generazione e ha iniziato a vendere falsi certificati sul dark web. Green pass però validi ai controlli. Come prova fornivano il certificato verde di Adolf Hitler. Ora per correre ai ripari l'Italia ha riemesso tutti i certificati, rivela Tgcom.

Alcune chiavi che consentono la generazione del Green pass europeo sarebbero state sottratte e con quelle sarebbero stati pubblicati e diffusi in rete programmi per creare certificati falsi. Si è così deciso già deciso di annullare tutti i pass generati con quelle chiavi. In corso anche riunioni a livello europeo tra tutti i soggetti tecnici interessati per un'analisi approfondita della situazione. Nel dettaglio la chiave di generazione QR code non sarebbe stata trafugata in Italia. Dai primi accertamenti effettuati, non risulterebbero infatti attacchi informatici alla Sogei, la società di Information tecnology del ministero dell'Economia che per l'Italia fornisce i codici per generare i certificati verdi. L'attacco potrebbe dunque aver riguardato un omologo ente di un altro Paese europeo. Le chiavi che però sono state sottratte sono state annullate.

La notizia è emersa dopo che su Raidforums, uno dei forum più seguiti del dark web, un utente chiede a un venditore polacco di creare un Green pass europeo intestato ad Adolf Hitler.  Infatti con 300 euro ha potuto ottenere un certificato perfettamente funzionante. Questi falsi hanno così iniziato a girare questa mattina. mercoledì 27 ottobre, su alcuni gruppi di Telegram e i QR code sono validi sulle app di verifica, in Italia e in Europa.  

Sono almeno due quelli circolanti, entrambi intestati ad Adolf Hitler, ma con date di nascita differenti: una indica il primo gennaio 1900 e l’altra il 1930. "Quando i QR code quando vengono inquadrati dalle apposite app, sul display appare  la spunta verde e la frase “certificazione valida in tutta Europa“, il che consentirebbe l’accesso ai luoghi di lavoro e di aggregazione se il verificatore non si accorgesse del fatto che siano intestati al dittatore nazista", scrive Tgcom.  Gli utenti ipotizzano che a produrre il falso Green pass sia stato qualcuno che lavora in farmacia o in ospedale e ha dunque accesso al sistema di produzione dei certificati, Il QR code contiene i dati anagrafici della persona, ma senza un controllo incrociato con un documento d'identità valido diventa una passeggiata raggirare la legge

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