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Immigrazione, "indagare chi ferma gli sbarchi": la Ue spalanca i porti

Alessandro Gonzato
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Ci sono parecchi passaggi paradossali nel testo a firma del socialista Pierre-Alain Fridez che domani arriverà in aula a Strasburgo al Consiglio d'Europa. Uno dei principali è che Frontex, l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, la cui funzione principale sarebbe di impedire che i confini del continente diventino sempre più un colabrodo, «dovrebbe essere invitata ad aumentare la propria capacità di gestire le segnalazioni di respingimenti e consentire indagini approfondite per assicurare alla giustizia i responsabili». «L'assemblea», prosegue sempre il punto 8 del documento, «sottolinea che un efficace controllo delle frontiere e la salvaguardia dei diritti fondamentali sono pienamente compatibili». Insomma: controlli stringenti su chi dovrebbe vigilare sugli ingressi degli irregolari, e non su quest' ultimi.

 

 

 

Andiamo avanti. Punto 11.15. Il socialista Fridez chiede di «incoraggiare e sostenere la partecipazione della società civile ai meccanismi di monitoraggio delle frontiere», i quali «dovrebbero essere in grado di verificare la cattiva condotta della polizia di frontiera di uno Stato e riferirne alle autorità giudiziarie competenti». Dunque altro ostacolo ai controllori. «È assurdo», sbotta a Libero il leghista Alberto Ribolla, componente del Consiglio d'Europa. «Nel testo, di fatto, si chiede che non venga più fatta alcuna distinzione tra chi ha diritto a entrare in Europa e chi è palese che non ha minimamente lo status. Noi saremo sempre dalla parte di chi scappa veramente dalla guerra e da situazioni di vita insostenibili, ma con questa impostazione si rischiano decine di morti in più in mare ogni giorno».

 

 

 

Il testo richiama frequentemente all'Italia e al suo ruolo, o meglio, quello che secondo la sinistra dovrebbe avere, e arriva perfino a sostenere che la guardia costiera libica che riporta i migranti in patria dovrebbe finire a processo. «Ci si concentra sulla Libia», commenta Ribolla, «ma si parla anche dei flussi dalla Francia, dall'Austria, dalla Svizzera. Se l'Europa adottasse davvero questo testo ci troveremo di fronte a nuovi casi Ventimiglia». Il documento sembra appositamente provocatorio. «Anche noi lo pensavamo», sottolinea Ribolla, «appena lo abbiamo letto non pensavamo potesse essere serio, perché trattai migranti tutti allo stesso modo, chi è clandestino e chi ha diritto all'asilo, però l'inclinazione politica del Consiglio tira da quella parte, quindi non va assolutamente sottovalutato».

 

 

 

Punto 13: «È giunto il momento che i parlamentari si oppongano ai respingimenti e seguano da vicino gli sviluppi sia a livello nazionale che europeo». Un "liberi tutti" dal Nord Africa. Ma c'è anche dell'altro. Al punto 10 il testo chiede all'Assemblea di accogliere «con favore le decisioni adottate dai tribunali regionali di alcuni Paesi, i quali si sono pronunciati a favore di rifugiati, migranti e richiedenti asilo che erano stati respinti fuori dalle frontiere esterne dell'Unione Europea». La Lega annuncia barricate. Tra gli emendamenti ci sarà la richiesta di creare centri d'accoglienza nei Paesi d'origine. ©

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