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Meloni, Sallusti: "Perché la sinistra va fuori di testa"

Alessandro Sallusti
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Vabbè, la partenza – tra rave party e no vax - è stata così così, forse si poteva essere più accorti e non aprire subito il fianco ad attacchi strumentali su questioni tutto sommato marginali, ben sapendo che un nuovo governo di destra sarebbe stato criticato anche se avesse raddoppiatole pensioni a tutti gli italiani e spalancato le porte agli immigrati. Niente paura, erano da mettere nel conto sia la prima che la seconda cosa.

 

Ma venendo alle questioni serie c’è da registrare che Giorgia Meloni ieri è stata accolta a Bruxelles dai vertici dell’Unione europea al gran completo con gli onori e il rispetto che merita il premier del nostro grande Paese, cosa che vale e conta un po’ di più delle opinioni dei vari Saviano, Murgia e compagnia cantante. Tutto a posto quindi? Per niente. L’Italia è stata e sarà in perenne conflitto con gli altri Paesi europei ognuno dei quali tira ovviamente la coperta dalla sua parte. L’altra sera Lina Palmerini, giornalista del Sole 24 Ore e volto tv, non ha resistito a dire la cosa più banale e qualunquista che si possa ascoltare in un bar di periferia: «La Meloni va in Europa con il cappello in mano». 

 

Odio femminile e ideologico a parte, e non per fare il professorino, credo che un premier degno di questo nome va in Europa per trattare, non per fare casino. Per di più si tratta, partendo da impegni e accordi fatti dai governi che hanno preceduto l’attuale - a occhio graditi alla Palmerini - con l’obiettivo di ottenere condizioni migliori e in linea con il percorso, ovviamente diverso dai precedenti, annunciato al parlamento sul quale è stata chiesta e ottenuta la fiducia. 

Se Giorgia Meloni sarà capace di fare questo - speriamo meglio dei suoi predecessori - lo vedremo nel tempo, non c’è da fidarsi né dei sorrisi né dei mugugni europei registrati ieri. Un governo è come una squadra di calcio che affronta il campionato, non è il risultato della prima partita a poter dire come andrà a finire. So che la sinistra italiana va fuori di testa a vedere Giorgia Meloni muoversi nella comunità degli statisti che pensavano di poter frequentare in esclusiva. Se ne facciano una ragione, prevedo che di questa signora, con o senza cappello in testa, non si libereranno facilmente.

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