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Auto, cancellate quelle a benzina? In Europa salta tutto

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La riunione degli ambasciatori dell’Unione europea non tratterà il punto sul regolamento sulle emissioni di CO2 di auto e furgoni: la ragione è da ricercare nel fatto che il voto è incerto ed è quindi stato rinviato a venerdì 3 marzo. Una fonte diplomatica ha spiegato che il “voto a maggioranza qualificata si preannunciava non certo”, dopo che la Polonia aveva già fatto sapere il suo no e la Bulgaria la propria astensione. 

Inoltre si sono aggiunte le incertezze di Italia e Germania, due Paesi particolarmente rilevanti su questo argomento. “La Commissione europea - ha dichiarato ieri Volker Wissing, ministro dei Trasporti tedesco - preferirebbe consentire solo veicoli alimentati a batteria. Noi la vediamo in modo diverso”. Tradotto: la Germania vorrebbe consentire ai veicoli con motori a combustione di poter essere immatricolati anche oltre il 2035. C’è quindi una fase di stallo, dopo che lo scorso 14 febbraio era arrivato il via libera definitivo da parte del Parlamento europeo. 

In Consiglio è previsto un voto a maggioranza qualificata: il 55% degli Stati (15 su 27) che devono rappresentare il 65% della popolazione. Calcolando la votazione con la contrarietà di Italia, Polonia, Germania e l’astensione di Bulgaria verrebbe soddisfatta la maggioranza degli Stati ma la percentuale della popolazione rappresentata si fermerebbe al 58,15%. Quindi il provvedimento verrebbe respinto. 

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