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Diritto all'aborto, il Parlamento europeo lo vuole nella Carta dei diritti fondamentali

Andrea Muzzolon
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Il Parlamento europeo, con il voto di una risoluzione non vincolante, chiede al Consiglio dell'Ue di aggiungere alla Carta dei diritti fondamentali dell'Ue l'assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva e il diritto a un aborto sicuro e legale. Approvato con 336 voti a favore, 163 contrari e 39 astensioni, il documento vuole intervenire sull'articolo 3 della Carta. L'obiettivo è modificarlo, affinché affermi che "ognuno ha il diritto all'autonomia decisionale sul proprio corpo, all'accesso libero, informato, completo e universale alla salute".

Il testo esorta anche i Paesi membri a depenalizzare completamente l'aborto, invitando in particolare la Polonia e Malta ad abrogare le loro leggi e altre misure che lo vietano e lo limitano. Gli eurodeputati che si sono espressi a favore condannano il fatto che alcuni medici neghino la pratica in nome della loro coscienza. Nel mirino c'è anche l'Italia a causa dell'alto numero dei medici obiettori di coscienza, specie in alcune regioni del nostro Paese. Chi si è dichiarato favorevole chiede anche di interrompere i finanziamenti alle associazioni anti-abortiste, poiché opererebbero contro la parità di genere e i diritti delle donne.

 

 

La risoluzione è stata sostenuta dalla sinistra europea, con i gruppi dei socialisti, liberali e verdi che hanno permesso l'approvazione del documento. Dura la replica dei Conservatori, con gli eurodeputati di Fratelli d'Italia Carlo Fidanza e Nicola Procaccini che si sono detti preoccupati dall'approvazione del testo: "Questa risoluzione ha un approccio ideologico e pericoloso, non solo contro il diritto alla vita, ma anche contro i Trattati europei, che attribuiscono questi temi alla competenza esclusiva di ogni Stato membro. È un indicatore inquietante di quale progetto sociale abbiano in mente le sinistre per il futuro dell'Europa".

 

 

Perplessità anche da Forza Italia. L'eurodeputato Massimiliano Salini ha commentato l'approvazione della risoluzione con un duro post su Facebook: "La votazione per l’introduzione del “diritto all’aborto” nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea è inutile nella forma, violenta nel metodo, dannosa nei contenuti. Ci troviamo di fronte a un tentativo violento di forzare la mano su un tema per sua natura destinato a essere aperto, controverso e dalle forti (nonché evidenti) implicazioni morali. Perché si sta affermando questa pervicace volontà di zittire la posizione di chi pone più che legittime obiezioni morali alla pratica dell’aborto?".

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