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Pedro Sanchez, "la Spagna riconosce la Palestina. Non è contro nessuno"

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Il primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez, ha dichiarato oggi che il riconoscimento dello Stato palestinese "non è contro nessuno" e che il suo "unico obiettivo" è "contribuire a far sì che israeliani e palestinesi raggiungano la pace".

Il leader socialista ha pronunciato un disocrso istituzionale per riferire su questa "decisione storica", parlando in spagnolo e in inglese dal Complesso della Moncloa, prima della riunione settimanale del Consiglio dei Ministri in cui verrà approvato questo riconoscimento congiuntamente all'Irlanda e Norvegia.

 

 

 

 Sanchez ha definito "storica" la decisione e ha affermato che la Spagna "non riconoscerà cambi sulle linee di frontiera del 1967 che non siano concordati fra le parti". Ha specificato inoltre che lo Stato che riconosce Madrid include Cisgiordania e Gaza "collegate da un corridoio, con Gerusalemme est come capitale e l'Autorità Palestinese come autorità nazionale". Il vero discrimine, in ogni caso, non sono solo i confini ma il ruolo di Hamas: inaccettabile, per Israele, uno Stato palestinese guidato politicamente dai terroristi colpevoli delle stragi del 7 ottobre. Ed è su questo punto che i sostenitori della teoria del "Due popoli due Stati" come Sanchez (o la segretaria del Pd Elly Schlein) non riescono a fornire uno scenario praticabile.

 

 

 

Il premier spagnolo ha ricordato che con questa decisione del Governo, Madrid si unisce agli oltre 140 paesi che hanno già riconosciuto lo Stato palestinese. L'ultima volta che la Spagna ha riconosciuto uno Stato è stato nel 2011; in quella occasione si trattò del Sud Sudan. Il primo ministro spagnolo ha sottolineato che la decisione non è contro lo Israele, ribadendo che la Spagna vuole mantenere buone relazioni con lo stato ebraico, ma che lo scopo è garantire la pace e la coesistenza tra i due Stati. 


 

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