C'è qualcosa che non torna sul dossier che accusa l'Italia di islamfobia. E da Fratelli d'Italia ora vogliono vederci chiaro. "Alla vigilia di Natale, Francesco Giubilei sul quotidiano Il Giornale ha portato alla luce un dossier dal titolo 'Report europeo sull'islamofobia 2024', promosso da una serie di istituti culturali e realtà associative legati all'Islam politico in Europa, per accusare numerosi Stati europei, tra cui ovviamente l'Italia, di 'islamofobia'", spiega in un video pubblicato sui social Carlo Fidanza, eurodeputato e capodelegazione di FdI all'Europarlamento. Sul tema, proprio per questo, Fidanza presenterà una interrogazione parlamentare.
"Un dossier - sottolinea - che attacca governi democraticamente eletti, come quello guidato da Giorgia Meloni, esponenti del centrodestra e chiunque osi difendere sicurezza, legalità, confini e identità dalla sottomissione islamica. Ma c'è di più. Per una strana circostanza, viene riportato che la parte italiana di questo documento, e soltanto questa, sia stata finanziata dall'Ue. Tale parte italiana è stata scritta da Marta Panighel, ricercatrice presso l'Università di Torino, che si definisce 'un'attivista transfemminista' e che dichiara di studiare il cosiddetto 'fascismo contemporaneo in Italia utilizzando una metolodogia etnografica femminista' e persino una fantomatica 'islamofobia di genere'. Questa ovviamente non è ricerca: è propaganda politica pura, pagata con fondi pubblici".
A Torino scatta la caccia agli "islamofobi": l'ultima trovata del sindaco Pd
Emuli di Elly Schlein crescono. I torinesi erano convinti di aver votato come sindaco un professore universitario, un ge..."Per questo, - ha affermato ancora Fidanza - insieme ai colleghi della delegazione di Fratelli d'Italia presenteremo un'interrogazione parlamentare urgente per fare piena luce su questi finanziamenti: vogliamo sapere a quanto ammontano, chi li ha autorizzati, a quale titolo e con quali obiettivi politici e perché apparentemente soltanto la parte sull'Italia abbia beneficiato di questi fondi". "Inoltre, nel gruppo di indagine che abbiamo promosso al Parlamento europeo sui finanziamenti Ue alle Ong, andremo avanti a fare luce su questa miriade di contratti e finanziamenti, che rappresentano - ha concluso - un immane spreco di denaro pubblico e un vergognoso tentativo di condizionare le nostre democrazie".




