Pubblica amministrazione, il ministro Marianna Madia: "Possibili i pensionamenti anticipati di un anno. Sì a mobilità obbligatoria e staffetta"

di Giulio Bucchidomenica 18 maggio 2014
Pubblica amministrazione, il ministro Marianna Madia: "Possibili i pensionamenti anticipati di un anno. Sì a mobilità obbligatoria e staffetta"
2' di lettura

Troppi dipendenti di età elevata nel pubblico impiego: per sfoltire, il governo potrebbe pensare al pensionamento anticipato. Parola del ministro del ministro Marianna Madia, in audizione alla Camera davanti alla Commissione Affari costituzionali e lavoro: "Non è detto che ci arriveremo e non stiamo parlando di baby pensionati. Si tratta di anticipare di qualche mese, 6 mesi, un anno, l'uscita", ha spiegato la titolare della Pubblica amministrazione e della Semplificazione, secondo cui "da qui al 2018 possiamo liberare 10mila posti". "Io le chiamo uscite non traumatiche, non esuberi, che possono avvenire innanzitutto con l'abrogazione del trattenimento in servizio, cioè di rimanere oltre la pensione". Prima, ci sarà da vincere la possibile resistenza dei sindacati: "Vorrei incontrarli prima del Consiglio dei ministri del 13 giugno", è la contromossa del ministro. Mobilità obbligatoria e staffetta - "Non abbiamo troppi lavoratori nella pubblica amministrazione, ma spesso non sono ben distribuiti", ha spiegato la Madia ai deputati, sottolineando come neanche "la mobilità volontaria riesce a funzionare". Per questo l'unica ricetta sarebbe quella già prospettata dal premier Matteo Renzi: "Credo che la mobilità obbligatoria con alcune garanzie per i lavoratori debba essere valorizzata e attuata". Le tabelle che determinano l'equiparazione dell'inquadramento da un'amministrazione all'altra "devono essere attuate e andare oltre, con una regia che spinga perché questa mobilità venga attuata, una mobilità che non deve essere punitiva". Il governo, nel progetto del ministro, dovrà anche attuare una "forte regia" per gestire la proporzione tra entrate e uscite, secondo quel disegno di staffetta generazionale che ha già fatto litigare Madia e titolare dell'Istruzione Stefania Giannini. "Ogni amministrazione vedrà quale è il suo fabbisogno e si capirà come fare, se c'è un eccesso si farà la mobilità, se invece un'amministrazione ha un numero giusto di dipendenti, si penserà a uscite non traumatiche". Dunque, il numero di chi lascerà il posto pubblico "sarà variabile a seconda delle esigenze numeriche e delle competenze ma serve una energia forte centrale sia per la mobilità che per il ricambio generazionale". Dirigenti e concorsi - La tagliola potrebbe scattare non solo sui semplici dipendenti: "E' vero, in media ci sono troppi dirigenti - avverte la Madia -, la riflessione che faremo partirà dai fabbisogni e dagli obiettivi di ogni singola amministrazione, è questo il cuore della riforma. Può darsi che ci siano amministrazioni con pochi dirigenti e sicuramente ce ne sono altre che ne hanno troppi, dobbiamo mettere mano alle direzioni generali che hanno un solo dirigente, abolirle o fare alcuni accorpamenti". "Entro il 23 maggio - conclude il ministro - le amministrazioni dovranno dare comunicazione dei vincitori di concorso non assunti e loro saranno i primi a essere assorbiti, questo non vuol dire che non faremo nuovi concorsi, li rifaremo comunque e prevederemo dei punteggi per chi ha svariati anni di lavoro nella Pa".