Niente Notti Magiche, nessuna Copa De La Vida, neanche un Waka Waka di riserva. Eppure tutti sono saltati come schegge sul carro magico dei mondiali di calcio in Brasile. Il risultato? Una marea di brani, ufficiali e non, che già da ora facciamo fatica a ricordare. D'altronde si sa: le cose fatte all'ultimo minuto o, peggio, al tavolino, il segno non lo lasciano mai. Vince chi ci mette il cuore. Come il nostro Emis Killa. Per lui e per la sua Maracanã, infatti, parlano i numeri da record di iTunes e di Vevo, dove il video girato a Rio De Janeiro, nel cuore delle favelas, spopola. E ci sta, perché la sua è una canzone genuina, sensata, capace di generare allegria dalla prima nota. Chi le partite le seguirà su Sky Sport, la sentirà spesso, in quanto è stata scelta come colonna sonora dei loro programmi. Bene pure per la Rai, che come sigla 'mondiale' ha scelto La Palla è rotonda di Mina, squisita canzone dal ritmo samba scritta da Claudio Sanfilippo e inclusa in Selfie, l'ultimo bellissimo album della Tigre di Cremona. Chi cerca di bissare un successo 'fortissimo' che evidentemente nella vita arriva una volta soltanto è invece il solito Checco Zalone. Non a caso, nell'anonima Tapinho più che la vena da hit maker mondiale si finisce per apprezzare l'attenzione per temi importanti come il razzismo e l'omofobia, trattati con un'ironia sempre inconfondibile. Sopore abbondantemente (e pericolosamente) oltre il livello di guardia anche per la cover di Un Amore Così Grande che i Negramaro hanno realizzato per la nostra Nazionale. Ci porterà fortuna? Mah. Di sicuro aiuterà chi ha più bisogno visto che il ricavato andrà in beneficenza. Di male in peggio con quella che è la canzone ufficiale dei mondiali, ossia We Are One (Ole Ola) della collaudata coppia Pitbull & Jennifer Lopez, accompagnati (si fa per dire) dalla brasiliana Claudia Leitte. Il brano, che in effetti col Brasile c'entra zero o giù di lì, è quanto di più loffio ci possa essere, nonostante tra i 256 mila produttori chiamati in studio ci sia pure la stellare Sia. Ma la cosa veramente triste è che We Are One proprio non diverte, né scalda i cuori di nessuno. Più che un inno, un disastro monumentale. Lo confermano l'imbarazzante performance dei 3 durante la cerimonia di apertura di ieri e il tifo, ormai a social unificati, per la più convincente Dare (La la La) di Shakira. Chi ha voglia di ballare per tutta la durata dei Mondiali può optare per Balada del nostro Federico Scavo, traccia che spinge a più non posso. Un po' inutile, invece, Samba Do Mundo di Gregor Salto, singolo il cui sponsor ufficiale è quel Fatboy Slim che in questo momento della sua vita, forse, farebbe meglio a fare il dj e basta. Anche il redivivo (grazie ai Daft Punk) Giorgio Moroder poteva evitare di rimettere mano alla sua Un'Estate Italiana visto che il sound, purtroppo, ricorda più la peggior maranza italiana di 10 anni fa che i suoi capolavori con Donna Summer. Chi vuole fare le cose per bene può infine optare per la super raccolta One Love, One Rhythm. Un'infornata di canzoni senz'altro non eccezionali tra cui spiccano: la canzone ufficiale e basta, e cioè quella di Pitbull e della Lopez, l'inno ufficiale, la canzone ufficiale della mascotte e il brano che ha vinto un concorso indetto da Sony che però è cantato da Ricky Martin, mica da chi lo ha scritto. Il rischio di far confusione è altissimo. La voglia di passare alla traccia successiva, poi, non ne parliamo. di Leonardo Filomeno
