Chi maltratta e violenta gli animali con il passare del tempo sarà sempre più aggressivo e scontroso. Magari, un giorno, arriverà ad uccidere. A essere un serial killer, insomma. E' la sintesi del nuovo rapporto del Corpo Forestale dello Stato che, fornendo una serie di dati sul maltrattamento di animali, lancia un pesante monito alla salvaguardia degli stessi. Lotta per i diritti - Nella mattinata di giovedì 18 settembre la direzione del Corpo Forestale ha reso pubblico sul proprio portale web il rapporto sul raggiungimento dell'accordo siglato con Link-Italia, associazione specializzata nell'analisi e nell'investigazione nell'ambito del maltrattamento sugli animali. E' emerso che questo fenomeno ha forti legami con particolari deviazioni psico-attitudinali e criminose dei maltrattatori. Entrambe le parti collaboreranno per i diritti degli animali con lo scopo di diminuire il notevole numero di casi di brutalità. Tenendo conto che in dieci anni sono stati sottratti più di 15 mila animali dai rispettivi padroni. L'avvertimento del Corpo Forestale è da brividi: spesso, si riscontra che dietro ai gesti folli di uno stupratore, un omicida o un serial killer vi sia una personalità violenta che da giovane ha trovato sfogo sugli animali. Allarme quindi per i più piccoli, è bene controllare le loro azioni sugli animali, perché potrebbero dire molto su un potenziale profilo psicologico violento o addirittura criminoso. Un caso - Per citare un esempio si può chiamare in causa il caso di Jeffrey Dahmer, il "mostro" di Milwaukee che confessò di aver assassinato 17 uomini e, in alcuni casi, di aver commesso anche atti di cannibalismo. Scavando nel passato di quell'uomo la polizia scoprì che da piccolo si divertiva a impalare cani e conficcare chiodi nei corpi dei gatti. Un esempio abbastanza eloquente che marca la pericolosità sociale di questi soggetti. In conclusione è questo che il Corpo forestale cercherà di fronteggiare: promuovere un migliore programma pedagogico che istruisca i più piccoli ad avere maggiore rispetto verso gli animali e di relazionare con essi per quello che sono, senza scambiarli come pupazzi o giocattoli con cui sfogarsi.
