Firenze è la sua città. Come sindaco non s’è perso un’edizione di Pitti Uomo, e come premier tiene a sottolineare l’importanza della moda («che possa diventare sempre più centrale»). Il suo intervento è chiaro: «Finora il politico che si dedicava alla moda o al design era considerato un ufo, erano ritenuti settori di nicchia. Bisogna rovesciare questa visione, raccontare come la qualità della nostra impresa si colleghi a un’idea di sviluppo«. Non ci dimentichiamo che «la crisi non è finita, ma quel che conta è investire sul futuro dell’Italia e fare in modo che gli imprenditori possano accedere più facilmente al credito». E se il premier partecipa a Pitti «è perché crediamo che la pagina più bella non siano i 60 anni trascorsi. Dirlo significa essere arroganti e audaci. Il momento più bello e più grande per la moda deve ancora venire» aggiunge Renzi, arrivato al Palazzo Vecchio per l’inaugurazione di Pitti scortato dalla moglie Agnese in abito rosa di pizzo stretto in vita da una cintura nera. Primo giorno di Pitti Uomo, dunque. Tanti gli eventi. A cominciare dal premio Pitti Immagine Uomo 2014 andato a Cruciani, a ritirarlo Arnaldo Caprai. La griffe famosissima per i braccialetti (milioni venduti in tutto il mondo) tra l’altro a Firenze ha presentato la nuova collezione con gli animaletti. Dal ’92 Luca Caprai ha messo in piedi un’azienda tutta di maglieria in cachemire e filati preziosi. Ora a Milano, New York, Mosca, Tokyo e Dubai indossano Cruciani. E per la serie il Battistero veste Pucci, all’interno dei festeggiamenti per i 60 anni del centro Firenze per la moda Emilio Pucci ha rivestito lo storico monumento di piazza San Giovanni coi foulard, stampa d’archivio disegnata dal Marchese Emilio Pucci nel 1957. Otto teli, duemila metri quadrati. Per dimostrare il profondo legame che unisce la maison a Firenze, città natale del Marchese. E un modo per rilanciare il foulard anche per lui. Mentre Gucci ha aperto le porte del suo Museo con una speciale illuminazione sulla facciata a cura di Mario Nanni. Invece Francesco Vezzali si è presentato con la sua mostra personale, in tre case-museo dove l’artista crea un dialogo tra le sue opere e le collezioni preesistenti: Museo Bardini, Casa Martelli e Museo Bellini. E poi c’è la moda, grande protagonista di Pitti Uomo. Che presenta un nuovo gentleman che ci tiene a vestire bene, ma non vuole sembrare ingessato. Un uomo che si ispira al premier Renzi, nel suo blazer blu, tanto che le oltre 1090 aziende di moda maschile presentano collezioni nei toni del blu e dell’azzurro. Ma dal premier il giovane modaiolo copia anche la giacca, e riscopre il piacere del nuovo blazer, moderno e disinvolto, magari in cotone denim tagliato come in sartoria (Lardini, L.B.M 1911). Il nuovo gentleman cerca un equilibrio fra tradizione sartoriale e innovazione. Un diktat che si legge nella estrema leggerezza di pesi e consistenze dei tessuti. Come spiega Brunello Cucinelli «si torna al bel vestire, l’uomo giovane tende a essere più curato, lo vediamo nella barba anche quando è lunga è curatissima, nei capelli dal taglio impeccabile e nell’abito stiratissimo e non più stropicciato». La novità? «La camicia di jeans in tessuto leggero col collo strutturato sotto il blazer in cachemire e i pantaloni slim, ma con le pince e il risvolto di quattro centimetri», precisa l’imprenditore filosofo. I colori? «Blu, tutta la gamma delle spezie e dei cammelli». Altra novità: il gilet è un must have del nuovo dandy: stampato o fantasia, a contrasto con la giacca, movimenta il look (Lardini). Uno stile che piace a D’Avenza, Brooksfield, Paolo Pecora Milano, La Vie en Bleu. A Pitti c'è anche il bel Luca Argentero che si presta a farsi lustrare le scarpe, a Fortezza da Basso, nel corner speciale di Cuoio di Toscana, tra i protagonisti di Just Like a Man, nuovo progetto espositivo del Piano Attico del Padiglione Centrale di Fortezza con le aziende italiane del nuovo classico maschile (da Allegri a Proraso, dedicato alle barbe maschili, e altri). Gli ospiti della fiera potranno così veder rinascere le proprie calzature grazie alle abili mani di un maestro artigiano. di Daniela Mastromattei