Dall'Europa arriva il conto delle balle di Matteo

di Maurizio Belpietrodomenica 22 giugno 2014
Dall'Europa arriva il conto delle balle di Matteo
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Renzi non paga e l’Europa lo multa, ma a dover metter mano al portafogli per versare la sanzione alla fine saranno gli italiani. Sono passati cento giorni dall’insediamento del governo, quando nell’aula del Senato il presidente del Consiglio promise di saldare tutti i debiti della pubblica amministrazione. Ricordate? Il premier parlò di sblocco totale di tutti i debiti che lo Stato aveva accumulato nei confronti degli imprenditori e, nel timore di non essere stato capito, si fermò e ribadì: «non parziale, ripeto: sblocco totale». Impegno ripetuto un paio di settimane dopo, quando si presentò di fronte ai giornalisti per la famosa conferenza stampa delle slide. Quella riferita ai debiti si intitolava «E io pago (finalmente)». Anche in quell’occasione il capo del governo assicurò lo sblocco immediato dei pagamenti della Pubblica amministrazione, che nel dettaglio erano stimati in 60 miliardi. Si potrebbe continuare, elencando in quante altre occasioni il presidente del Consiglio ha giurato che avrebbe aperto i cordoni della borsa per dare alle imprese ciò che le imprese attendono da tempo. L’unica cosa che non si può fare è però dire quando questi debiti sono stati saldati, perché, nonostante le promesse e malgrado i solleciti, lo Stato non ha ancor messo mano al portafogli. L’ultima volta che il premier è tornato sull’argomento, da immediata che era, la data per la liquidazione dei debiti slittò al 21 settembre, giorno di San Matteo, ma è assai probabile che neanche quella scadenza venga rispettata e l’atteso appuntamento scivoli ancora un po’ più in là, magari ad ottobre. Leggi l'editoriale completo di Maurizio Belpietro su Libero in edicola oggi 19 giugno 2014 oppure qui sull'edizione digitale

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