«Io non ho preclusioni, ho sempre e solo posto una questione di metodo. Salvini è pure simpatico, una volta mi ha confessato di essere “crosettiano”...». Il coordinatore di Fratelli d’Italia-An Guido Crosetto non pone limiti alla fantasia nella ricerca della nuova leadership del centrodestra. Purché torni a rivivere, il centrodestra: «Vorrei che il percorso della coalizione cominciasse anche quando si è all’opposizione. E non a ridosso delle elezioni». Quale metodo per la scelta del nuovo leader, le primarie di coalizione? «Non conosco altri metodi. Però prima va costruita una piattaforma di coalizione, non ci possiamo mettere insieme con il vinavil. Su questo so che Salvini la pensa come me, ma non ha il coraggio di dirlo». Perché? «Perché il segretario della Lega cerca di tenersi buono Berlusconi, mentre io vorrei far ragionare il Cavaliere. Ci vuole coordinamento su riforme e legge elettorale, ma anche sulla proposta politica. Non posso essere sempre l’unico a urlare contro il governo». Anche Salvini lo ha fatto. E gli elettori hanno dato ragione a lui. «Alt. È vero che la Lega ha avuto successo e che a noi è mancato uno zero virgola per raggiungere lo sbarramento. Ma Fratelli d’Italia è stato il partito che è cresciuto di più, in proporzione». Berlusconi ha rilanciato il presidenzialismo, storica battaglia di destra. Un modo per riavvicinarsi? «Da sempre sono favorevole al presidenzialismo americano. Ma con un presidente forte ci vuole un Parlamento fortissimo, eletto con il proporzionale». Appoggerete il referendum di Forza Italia? «Sì, se fosse una proposta seria. Ma non lo è. Berlusconi non può approvare le riforme di Renzi a luglio e poi a settembre lanciare il presidenzialismo. C’è qualcosa che non torna». Forza Italia è di lotta e di governo. «Forza Italia è solo Berlusconi. Oggi come non lo è mai stata in passato. E questo perché, poco per volta, è stata messa alla porta tutta la classe dirigente più valida. Succederà anche con Fitto». Fi è sempre stato un movimento leaderistico. «Oramai è solo un fortino a difesa del capo, delle sue aziende e di ciò che gli sta intorno. Il rapporto con Renzi è politicamente incomprensibile. Ma, dal punto di vista di Silvio, è tutto fin troppo chiaro». Lei parla come Grillo... «Ma no. Dico solo che il Berlusconi del ’94 o del 2001 mai avrebbe fatto un accordo con Renzi. Con questi presupposti che coalizione volete rifare? «Non sarà più Forza Italia il motore trainante della coalizione. È un ruolo che spetta a noi e alla Lega. Al momento la tattica ci divide dal Corroccio, ma domani chissà...». (SA.DA.)
