Prestigiacomo contro Brunetta: "Disprezza e beffeggia le donne di Fi "

di Lucia Espositodomenica 16 marzo 2014
Prestigiacomo contro Brunetta: "Disprezza e beffeggia le donne di Fi "
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La questione delle quote rosa ha aperto un nuovo fronte caldo dopo quello tra falchi e colombe, tra fedelissimi e innovatori. L'ultima querelle vede protagonisti Stefania Prestigiacomo e Renato Brunetta. Il sito Huffington Post pubblica una lettera della deputata, che ha combattuto in prima linea la battaglia per l'introduzione dell'alternanza di genere in Parlamento, se la prende con il capogruppo alla Camera e il suo "Mattinale". La deputata non nasconde la sua amarezza verso la gestione del partito: "Non è col disprezzo - scrive - che si costruisce il nuovo partito, non è con il sarcasmo arrogante che si conquistano i consensi, non è alimentando nuovi settarismi che si unisce e allarga la base di un partito che si dice liberale e che invece forse ha sprecato una grande occasione di libertà". La difesa - La Prestigiacomo scrive che la versione che il mattinale, notiziario online del gruppo parlamentare di Forza Italia, ha dato di ciò che è accaduto a Montecitorio nelle votazioni sulla parità di genere, "è profondamente offensiva". E ancora, continua l'ex ministro delle Pari opportunità: "È stato detto, a cose fatte, che c’era libertà di coscienza. Libertà di essere d’accordo con la maggioranza (maschile) del gruppo da un lato e libertà d’essere trattati come arpie alla famelica ricerca di uno scranno parlamentare dall’altro. Il tutto condito di argomentazioni grottesche come quella sulla meritocrazia che l’alternanza di genere avrebbe mortificato. Perché se una legge impone a chi stila le liste bloccate di alternare un uomo e una donna il merito è sacrificato mentre se la legge lascia libero chi fa le liste il merito è premiato? Perché tutti i concorsi pubblici vedono prevalere le donne mentre la politica è feudo prevalentemente maschile? I concorsi negano la meritocrazia e la cooptazione la premia?".  La Prestigiacomo respinge anche le accuse secondo cui la difesa delle quote rosa avesse lo scopo di minare l'accordo sull'Italicum. E dice:"Abbiamo difeso e difenderemo con energia e compattezza l’intesa sulla legge elettorale. Introdurre una norma di civiltà e democrazia non l’avrebbe danneggiata, l’avrebbe migliorata e resa più vicina al sentire della gente. E la maggioranza della gente è donna".