Un faccia a faccia a tutto sesso, tra doppi sensi, allusioni, battutacce. Ci voleva l'incontro tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi per far dare a Marco Travaglio il meglio (anzi, il peggio) di sé. Alla vigilia del faccia a faccia nella sede del Pd il vicedirettore del Fatto quotidiano sciorina tutto il suo repertorio ormai noto di ironie pecorecce sul Cavaliere. Il pregio è che, di fronte a un evento a suo modo storico, Marco Manetta ha modo di condensare in un colonnino 20 anni di carriera antiberlusconista. Come dire, un bignamino dei veleni. "Le piace la spagnola?" - Il suo editoriale è un dialogo immaginario tra il Rottamatore e l'ex premier. Più che il Leopardi, Travaglio si ispira a Boccaccio. L'inizio è in tromba: "Ehilà Matteo, ma lo sai che è proprio bella 'sta sede del Pd? A me mi hanno eretto un mausoleo portasfiga a piazza in Lucina, tant'è che ho detto: Grazie ragazzi, ma a me di mausoleo mi basta quello di Arcore e, se permettete, mi gratto. Preferisco un altro genere di erezioni, eh eh". Bum, prima bordatina. Renzi prova a raddrizzare la situazione parlando di legge elettorale: "Verdini mi ha detto che lei preferisce la spagnola...". Il Cav travagliesco però non ci sente: "Di' la verità, te l'han detto la Marysthelle e la Katiuscia. Cribbio però come girano le voci". Poi però Berlusconi si fa serio (per così dire): "L'importante è che si voti e che io arrivi primo. E se arrivo secondo, pace: tanto tu mi richiami lo stesso al governo, no? Pensavo al ministero della Giustizia". "Facciamo Forza Pd" - Il sogno di Travaglio, sotto sotto, è quello di poter abbattere in una sola mano sia Berlusconi sia Renzi, che per ora è costretto a sostenere in quanto nemico giurato di Napolitano, Letta e D'Alema. Forse è per questo che nel suo editoriale satirico abbozza un'ipotesi fantascientifica: "Facciamo un partito unico - propone Berlusconi -. Se uniamo Forza Italia e il Pd, chi ci ferma più? Lo chiamamo Forza Pd. Io ci metto le tv e i soldi, tu la faccia. Cercavo giusto un giovane pregiudicato ("Spregiudicato, presidente, spregiudicato", lo corregge Renzi)". "Insieme - promette il Cav di Travaglio - saremo una patonza, cioè potenza. Abbiamo lo stesso programma, alcuni dei tuoi li stipendio da una vita". E tra una botta a Giovanni Toti ("Se Dudù non mi fermava in tempo, stavo promuovendo coordinatore unico quel bietolone") e una ad Angelino Alfano ("L'ho rimpiazzato con Dudù, ultimamente non mi portava più l'osso indietro") si arriva alla conclusione prevedibile: il Cav che frega Renzi: "Allora siamo intesi, modello francese corretto all'inglese con sbarramento alla tedesca". E di fronte alle proteste di Renzi, Berlusconi sornione: "Ah già, tu sei giovane e ancora non mi conosci. Quando dico una cosa, io intendo il contrario". Travaglio no, in quanto a insulti, sfottò e prese per i fondelli è sempre chiarissimo.