Pato, ex calciatore del Milan, spara veleno sullo staff sanitario che l’ha seguito durante l’esperienza italiana. Intervistato da Estado, l’attaccante brasiliano ha dichiarato: "Quando ho cominciato a infortunarmi, sono andato dappertutto a fare quello che dovevo ma il processo di recupero non veniva fatto bene. Alcuni infortuni sono frutto degli sforzi che ho cercato di fare per giocare ma di fatto nonho mai avuto due infortuni seri uguali, anche se la stampa italiana diceva che ero rotto. Tanto che, appena sono arrivato in Brasile, nel giro di una settimana stavo bene. Molte persone credevano che il problema fossi io ma gli esami hanno dimostrato che il processo di recupero era fatto male al punto da impedirmi di giocare". Ora, al San Paolo, il Papero sembra aver ritrovato le giuste misure del suo talento. "Credo - continua Pato - di essere stato all’altezza, in Europa. Sfortunatamente mi sono infortunato spesso e non ho potuto giocare con continuità, ecco perchè sono tornato in Brasile, per giocare più partite senza farmi male. E quando l’ho fatto, credo di aver fatto bene". Pato, che vuole rimanere a giocare nel suo paese, possibilmente al San Paolo, ha solo belle parole per Silvio Berlusconi. "Il mio rapporto con lui è sempre stato lo stesso, dentro e fuori dal campo - assicura - È sempre stato la stessa persona, mi ha trattato super bene così come chiunque altro. Non ho nulla di male da dire su di lui, mi ha portato al Milan e ho grande affetto nei suoi confronti".