Ieri ho ascoltato Silvio Berlusconi a Radio anch’io. Delle domande che gli hanno rivolto i colleghi e gli ascoltatori una in particolare mi ha colpito. A porgergliela è stato un elettore moderato, uno che negli ultimi vent’anni ha votato centrodestra sperando nella rivoluzione liberale promessa dal Cavaliere. «Perché dovrei tornare a votarla?». In realtà non ha proprio detto così, anzi non ha proprio parlato di rimettere la croce sul nome del leader di Forza Italia. Ma dal discorso si capiva che il senso era questo. Al telefono il radioascoltatore ha detto di aver creduto che Berlusconi riuscisse a cambiare il paese e a battere la sinistra. Ha mosso qualche critica al Cavaliere, lasciando capire che certi guai se li sarebbe potuti evitare, e però ha anche aggiunto di esserci in fondo affezionato. Quindi, al momento cruciale, cioè quando si è trattato di parlare di voto, l’ascoltatore ha aggiunto di essere deluso, di non saper cosa fare, ovvero di essere indeciso tra il non recarsi alle urne e il votare il Movimento Cinque Stelle. Mettere il segno sulla sinistra non se ne parla proprio, perché quella è rumenta (testuale), ma tornare a puntare su Forza Italia anche quella è un’ipotesi accantonata. Meglio astenersi, oppure ancor più bello dare un aiuto a Grillo, affinché rompa tutto. Clicca qui per leggere l'editoriale integrale di Maurizio Belpietro