Roma "commissariata", Alessandro Sallusti contro Ignazio Marino: "Ti devi dimettere"

di Virzì Giuliadomenica 30 agosto 2015
Roma "commissariata", Alessandro Sallusti contro Ignazio Marino: "Ti devi dimettere"
2' di lettura

Dimettersi, per Ignazio Marino, potrebbe essere l'unico riscatto possibile, l'ultimo sprazzo di dignità che potrebbe conquistarsi con le sue stesse mani. Ma un coniglio, scrive oggi nel suo editoriale sul Giornale Alessandro Sallusti, non diventa leone da un giorno all'altro. L'ultima vergogna che ricopre la figura del sindaco di Roma proviene dalla decisione di ieri del Consiglio dei ministri di non commissariare ufficialmente la capitale, perché nonostante "emerga una situazione amministrativa della città di Roma piena di gravi vizi di legittimità e procedurali che richiedono interventi correttivi da parte dell’amministrazione capitolina", non sussistono presupposti tali da costringere il commissariamento, ha detto ieri il ministro dell'interno Angelino Alfano. Paradosso - Quindi i presupposti ci sono, ma non sono così gravi. Significa che il comune di Roma è colluso con la mafia, ma non troppo. "Una soluzione imbarazzante che evita l'onta dello scioglimento per mafia del consiglio comunale della Capitale ma che impedisce ai romani di scegliersi un nuovo sindaco e una nuova classe dirigente attraverso libere elezioni. Il perché è ovvio. Ammettere fino in fondo che il governo di Roma sia stato colluso con la mafia avrebbe significato decretare che il Pd, partito di maggioranza e del sindaco, è amico in affari con Cosa nostra. La cosa è vera e certificata in atti giudiziari ma cozza con la teoria della superiorità morale ed etica dei compagnucci" scrive Alessandro Sallusti. Perché se invece il governo avesse sciolto il municipio di Roma per aver avuto rapporti con la malavita organizzata, Roma sarebbe andata alla elezioni, e difficilmente il Partito democratico avrebbe riottenuto la cattedra in comune. Afferma infatti Alessandro Sallusti: "Con nuove elezioni, è certo, la sinistra avrebbe perso il governo della Capitale e la gestione del fiume di soldi - l'ennesimo - che si sta riversando su Roma grazie al Giubileo". Quindi si chiude un occhio e si continua a zompettare avanti. Come allegri coniglietti.

ti potrebbero interessare

altri articoli di General