Camera dei Deputati a lavoro fino a a serata inoltrata. Proseguiranno le votazioni sul Ddl di riforma della legge elettorale fino alla mezzanotte di oggi, per riprenderli poi lunedì prossimo 7 marzo. La decisione arriva dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio a maggioranza, con il parere contrario del Pd. La richiesta d'interruzione è stata avanzata dal gruppo Fratelli d’Italia per consentire al partito di svolgere il proprio congresso che si terrà a Fiuggi a partire da domani. Il Pd - viene evidenziato - durante la conferenza dei capigruppo ha chiesto con insistenza che si lavorasse almeno domani. In tutto restano 18 ore per la discussione. Alle 20, questa sera, ci sarà una nuova conferenza dei capigruppo. Il leghista Gianluca Bonanno, come previsto e annunciato, non delude e dopo le manette esposte alla Camera lo scorso 4 febbraio, durante le dichiarazioni di voto al Decreto legge Carceri, fa show con un megafono alla mano. La legge elettorale non piace proprio al leghista e l'attacca parlando di un "nuovo porcellum". Il commento di Napolitano - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano continua a mantenere il suo ruolo super partes: mentre sono in corso discussioni e votazioni in Parlamento sulla legge elettorale, "è fuorviante chiedere al capo dello Stato - in nome di presunte incostituzionalità - di pronunciarsi o intervenire sulla materia", fa notare il Quirinale in una nota. "Essendosi finalmente messo in moto alla Camera dei Deputati un iter di revisione della legge elettorale il Presidente della Repubblica non può che auspicarne la conclusione positiva su basi di adeguato consenso parlamentare, non avendo altro ruolo da svolgere che quello della promulgazione - previo attento esame - del testo definitivamente approvato dalle Camere". Respinto emendamento sulla soglia di sbarramento al 4% - Nel frattempo la Camera ha respinto, a scrutinio palese, con 308 voti contrari e 215 sì (tra cui i cinque stelle), l'emendamento alla riforma elettorale, presentato da Igniazio La Russa (Fratelli d'Italia), che abbassava la soglia di sbarramento dal 4,5% a 4%. Emendamento quote rosa - E’ invece ancora stallo sull’emendamento sulle quote rosa. Cresce il malumore per l'ultima versione "dell'erede del Porcellum", come lo hanno definito le deputate dei diversi partiti che stanno formando un fronte bipartisan per ottenere l’alternanza uomo-donna nelle liste elettorali e il 50% delle donne capolista. Infatti anche se nel testo presentato alla Camera dei Deputati, c'è sì la previsione del 50% di donne in lista, si prevede anche che i candidati possano essere due dello stesso sesso in fila. Il sospetto è che i primi posti potrebbero essere occupati solo da uomini. Anche la presidente della Camera Laura Boldrini ha voluto incontrare le deputate che sostengono gli emendamenti alla legge elettorale sulla parità di genere. "È un tema che mi sta a cuore", ha esordito la Boldrini. "Abbiamo due articoli della Costituzione - ha affermato la Boldrini - il 3 (sull'uguaglianza) e il 51 (sulla promozione delle pari opportunità), che ci spingono in questa direzione - dice Boldrini - E la metà della nostra popolazione è costituita da donne. La nuova legge elettorale deve tenere conto di questo". Assenti all'incontro le deputate di di FI e Movimento Cinque Stelle. Presenti, tra le altre, le parlamentari Pd Barbara Pollastrini e Roberta Agostini, Dorina Bianchi (Ncd), Titti Di Salvo (Sel), Irene Tinagli (Sc) e Gea Schirò (PI).
